Photo credit © Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Socialista del Vietnam
Quella che segue è la traduzione in lingua italiana dell’articolo, originariamente pubblicato in lingua vietnamita col titolo Bước tiến phi thường trong quan hệ Việt Nam – EU, scritto per ZingNews da Giorgio Aliberti, Ambasciatore dell’Unione Europea in Vietnam dal settembre 2019, già vicedirettore generale per i Paesi dell’Asia e dell’Oceania presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) ed Ambasciatore d’Italia in Myanmar.
di Giorgio Aliberti
La ratifica dell’Accordo di Libero Scambio (EVFTA) e dell’Accordo sulla Protezione degli Investimenti (EVIPA) dell’Assemblea Nazionale Vietnamita rafforzerà in maniera determinante, le relazioni tra l’Unione Europea ed il Vietnam. L’esito positivo della votazione tenutasi l’8 giugno dall’Assemblea Nazionale del Vietnam per l’approvazione dell’EVFTA e per l’EVIPA, può essere considerato un risultato storico di grande successo.
Ciò rappresenta uno straordinario passo in avanti nelle relazioni tra l’Unione Europea e il Vietnam, dimostrandosi un evento adatto a celebrare il trentesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra le due parti. Esiste un regalo d’anniversario più bello, dell’aver rafforzato ulteriormente le fondamenta per un’ancora più solida e prospera relazione? L’entrata in vigore dell’EVFTA è prevista per quest’estate e l’accordo genererà effetti positivi immediati per le imprese sia in Vietnam che in Europa.
IL 71% DELLE ESPORTAZIONI VIETNAMITE VERSO L’UNIONE EUROPEA AVRÀ UNA RIDUZIONE DEI DAZI
Con l’entrata in vigore dell’EVFTA ci sarà una forte riduzione dei dazi doganali – a volte molto significativi, intorno al 25% – sul 65% delle esportazioni UE verso il Vietnam, e sul 71% delle importazioni UE dal Vietnam. La parte restante dei dazi sarà eliminata completamente nell’arco dei prossimi 10 anni.
Potrebbe risultare una aspetto prettamente tecnico per una persona estranea al settore. Invece, per i nostri uomini d’affari, siano essi uomini o donne, significa un’importante riduzione dei costi e, di conseguenza, un aumento sensibile dell’utile netto. Come già noto, questa diminuzione degli oneri e dei dazi, ha anche l’intenzione di far fronte al collasso economico causato dalla pandemia da Covid-19, rivelandosi una manovra importante per favorire la ripartenza delle nostre economie.
L’accordo di libero scambio è quindi un fattore fondamentale per rafforzare la resilienza delle nostre economie. Non bisogna dimenticare che i consumatori vietnamiti avranno ampie scelte e nuove opportunità al momento di acquistare prodotti di alta qualità a prezzi ragionevoli, importati direttamente dall’Unione Europea.
L’eliminazione delle tariffe bilaterali e dei dazi all’esportazione, insieme alla riduzione delle barriere non tariffarie (NTBs) che incidono sullo scambio di beni e servizi attraverso le frontiere, dovrebbe favorire in maniera decisiva un’espansione dell’interscambio bilaterale. Si ritiene che il valore delle esportazioni aumenterà di circa 8 miliardi di euro entro il 2035 per le imprese dell’UE, mentre le esportazioni del Vietnam verso l’UE dovrebbero aumentare di circa 15 miliardi di euro.
Si stima, inoltre, che secondo uno studio economico svolto nel 2018, le esportazioni del Vietnam verso l’UE aumenteranno di circa il 18%. Tuttavia, queste cifre non rappresentano tutti i vantaggi che verranno portati alle economie e alle società di entrambe le parti. Un fatto ampiamente noto è che gli investimenti diretti esteri (IDE) spesso sono nati grazie a forti relazioni commerciali. D’altro canto, un numero maggiore di IDE ha la capacità di aumentare sostanzialmente il potenziale commerciale tra i partner.
Durante i suoi incredibili progressi per diventare un Paese a medio reddito, il Vietnam riconosce che l’assenza di ulteriori IDE minerebbe il potenziale per diventare un punto di riferimento nell’area del Sud-est asiatico e la possibilità di entrare nelle catene globali del valore (Global Value Chain).
Come è stato chiaramente dimostrato durante questa pandemia, molte aziende vietnamite hanno dovuto affrontare alcune difficoltà, causate principalmente dalla dipendenza economica rispetto ad un numero ridotto di Paesi con cui collaborare. Nel settore tessile e calzaturiero si è registrata una carenza di materie prime. I produttori vietnamiti di pezzi di ricambio, gomma e accessori di plastica per automobili stanno affrontando una crisi ingente, che potrebbe causare la perdita dei clienti nel settore dell’industria manifatturiera automobilistica della Corea del Sud.
OPPORTUNITÀ PER DIVERSIFICARE LA CATENA LOGISTICA
Insieme all’accordo di libero scambio e di protezione degli investimenti UE-Vietnam, i cambiamenti adoperati per affrontare la situazione sociale attuale potrebbero rivelarsi un’opportunità al fine di riorganizzare le relazioni commerciali e di investimento del Vietnam.
Le aziende vietnamite potrebbero voler rinnovare la loro strategia di diversificazione per le catene di approvvigionamento, le catene di produzione e per l’integrazione nelle catene globali del valore. Negli anni a venire, la nazione del Sud-est asiatico avrà molte opportunità per sviluppare il suo sistema economico in modo ancora più efficiente, e diventare così meno vulnerabile ad un’eventuale crisi globale.
Entrambi gli accordi ratificati offrono al Vietnam le condizioni favorevoli per potersi trasformare nel centro dell’industria manifatturiera all’interno del Sud-est asiatico. Rispetto ad altre economie simili, il Vietnam ha il vantaggio di avere 7-10 anni “d’oro” con un accesso privilegiato al mercato dell’UE. Al momento, solo Singapore, che ha firmato e ratificato l’FTA con Bruxelles prima del Vietnam, si trova in condizioni favorevoli analoghe.
Con la nascita di nuovi accordi economici con l’UE, avere nuovi partner europei sarà un’occasione significativa per molti produttori vietnamiti. Ciò offre ulteriori opportunità economiche e facilita le start-up locali e le piccole e medie imprese a trasformarsi in aziende multinazionali.
È quindi auspicabile che, grazie ad entrambi gli accordi con l’Unione Europea, si possa dare il via ad una nuova ondata di investimenti esteri diretti dall’UE in Vietnam. Gli investimenti dell’UE sono rinomati per offrire un eccellente livello qualitativo. Per questo motivo, le aziende europee potrebbero portare in Vietnam le loro elevate competenze, le migliori esperienze nell’organizzazione e le tecnologie più avanzate, adatte a rispettare anche i più alti standard mondiali.
Gli investimenti diretti esteri europei vanno sempre accompagnati da elevati standard di responsabilità sociale, dalla protezione e formazione di lavoratori e dipendenti, nonché dal rispetto e dalla protezione dell’ambiente. Questi criteri permettono al Vietnam di promuovere una crescita economica sostenibile, di creare nuovi posti di lavoro e di garantire uno sviluppo duraturo. Si tratta di fattori essenziali che consentono alle economie come il Vietnam di evitare la trappola del reddito medio.
Tali effetti positivi, ovviamente, si potranno realizzare solo se gli impegni e gli obblighi contenuti negli accordi verranno rapidamente messi in pratica. I funzionari doganali, i dirigenti e gli enti competenti dovranno quindi essere consapevoli di questi nuovi accordi e avranno il compito di rispettarli durante tutti i rapporti che si verificheranno con i distributori e gli importatori.
Questi accordi porteranno quindi dei cambiamenti considerevoli sugli attuali modi di lavorare ed i loro vantaggi dipenderanno direttamente dal livello di trasparenza ed affidabilità del comportamento del governo nei rapporti con le imprese. Mantenere un clima di attendibilità è fondamentale per favorire un ambiente solido e controllato, dove l’imprenditore potrà investire in totale sicurezza.
La crisi causata dal Covid-19 ha fatto emergere una serie di punti deboli nel processo incerto di globalizzazione. Queste criticità vanno quindi sfruttate per apprendere e trovare le soluzioni più adatte. Se invece crediamo che il futuro sia rimanere chiusi dietro ai confini nazionali corriamo il rischio di perdere delle grandi opportunità che, invece, proliferano in una situazione d’interdipendenza economica.
Ridurre l’interdipendenza economica renderà i partner più vulnerabili. Dando un’occhiata più da vicino alle complementarità delle nostre due economie, la maggiore interdipendenza è in realtà una situazione vantaggiosa per entrambi le parti. In effetti, aumentando il suo coinvolgimento all’interno dell’Unione Europea, il Vietnam ridurrà notevolmente la sua vulnerabilità economica.
Questa è quindi la via da seguire, i due accordi commerciali e d’investimento recentemente approvati dall’Assemblea nazionale vietnamita costituiranno senza dubbio una base molto solida per l’UE e il Vietnam, rafforzandone ancor di più le relazioni reciproche.