A cura della Redazione
Arabia Saudita e Bahrein hanno lanciato la seconda fase dell’iniziativa congiunta di integrazione industriale, finalizzata ad incrementare il commercio bilaterale, gli investimenti nelle due direzioni e la cooperazione nella catena di fornitura transfrontaliera. Come riporta Arab News, l’annuncio è arrivato a margine del Saudi Industry Forum 2025, in chiusura oggi a Dhahran.
L’avvio della seconda fase del progetto arriva in un momento particolarmente favorevole nelle relazioni tra i due Paesi del Golfo, trainato dagli investimenti diretti esteri sauditi in Bahrein, che nel 2023 hanno raggiunto flussi per 9,33 miliardi di dollari, pari a circa un quinto del totale, con 1.550 società saudite operative nel vicino regno insulare, stando a quanto spiegato pochi mesi fa dal ministro per gli Investimenti saudita Khalid Al-Falih.
Sempre nel 2023, il volume di interscambio commerciale ha toccato quota 3,9 miliardi di dollari, facendo dell’Arabia Saudita la prima destinazione e il quinto fornitore di beni del vicino, secondo i dati illustrati lo scorso febbraio da Sameer Nass, presidente della Camera del Commercio e dell’Industria del Bahrein. «Un esempio illuminante di integrazione e completa armonia all’insegna dell’interesse comune e dell’allineamento delle visioni tra le leadership delle due nazioni fraterne», aveva sottolineato lo stesso Nass.
La seconda fase – spiegano dal Ministero per l’Industria e le Risorse Minerarie dell’Arabia Saudita – si concentrerà sulla «definizione di obiettivi specifici, tra cui il rafforzamento del commercio bilaterale nei beni industriali e l’attrazione di investimenti industriali». Ciò aiuterà «l’integrazione nel campo delle infrastrutture industriali e l’integrazione della catena di fornitura», oltre a delineare una lista di opportunità per l’export di prodotti non-petroliferi e a facilitare le procedure per esportatori e investitori.
L’iniziativa rientra in una serie di sforzi compresi nel quadro dell’Accordo Economico del Consiglio di Cooperazione del Golfo e mira ad aumentare il contributo dell’industria al PIL della regione nonché a rafforzare il coordinamento industriale tra gli Stati membri «su base integrata».
I due Paesi sono collegati dal Ponte Re Fahd, un’infrastruttura composita di 25 km, inaugurata nel 1986, che consente di arrivare, in circa un’ora e mezza d’auto, nella capitale bahreinita Manama partendo dalla città saudita di Dammam, nei cui pressi il governo di Riyadh sta realizzando la cosiddetta Terza Città Industriale.
Il progetto si estende su 48 milioni di metri quadrati, avvalendosi di un’estesa rete di infrastrutture tra cui strade moderne, distribuzione di energia e forniture idriche. La vicinanza al Porto Re Fahd, all’Aeroporto Internazionale Re Fahd e al retroporto del King Salman Energy Park (SPARK) ne incrementano il potenziale logistico.
Per l’occasione, il viceministro saudita per gli Affari Industriali Khalil Ibn Salamah ha inaugurato l’Ufficio per i Servizi agli Investitori Bahreiniti dedicato specificamente alla Terza Città Industriale di Dammam, alla presenza del ministro bahreinita dell’Industria e del Commercio Abdullah bin Adel Fakhro.