Azerbaigian. Ambasciatore Ahmadzada: Solidali con l’Italia, dopo la crisi potremo elevare partenariato strategico

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Prosegue il viaggio virtuale di Scenari Internazionali per sapere in che modo altre nazioni, al di fuori dell’Italia, stanno affrontando l’emergenza Covid-19. Dopo aver contattato l’Ambasciatore cinese Li Junhua, il percorso prosegue oggi nella regione caspica. Abbiamo raggiunto l’Ambasciatore dell’Azerbaigian in Italia Mammad Ahmadzada per capire come il suo Paese, fin’ora fortunatamente colpito in misura minore dal virus rispetto all’Europa, sta cercando di prevenire il rischio che il patogeno si diffonda su vasta scala e sta agendo per affrontare una congiuntura che avrà comunque pesanti ripercussioni sull’economia globale.


A cura della Redazione


S.E. Ahmadzada, bentornato su Scenari Internazionali. Fin’ora l’Azerbaigian è stato toccato solo marginalmente dall’emergenza Covid-19. Tuttavia, l’esperienza maturata nel mondo in questi mesi di emergenza e le indicazioni stesse dell’OMS suggeriscono di non abbassare mai la guardia e prendere quanto prima provvedimenti efficaci per ridurre le possibilità di diffusione del contagio. Come si è mosso il vostro Governo in questo senso? Come si è preparato il sistema sanitario nazionale del Suo Paese?
Questa emergenza sta mettendo il mondo alla prova e l’Azerbaigian, come la maggior parte degli Stati, sta cercando di fare il massimo per rispondere alla pandemia. L’Azerbaigian ha cercato di intervenire tempestivamente, adottando misure precauzionali molto imponenti per prevenire la diffusione del virus e mantenere bassa la curva dei contagi. Andando nel merito, gli interventi principali hanno previsto l’istituzione di un’Unità Operativa composta da capi di organi e enti statali competenti sotto il Gabinetto dei Ministri della Repubblica dell’Azerbaigian ed è stato approvato un “Piano d’Azione per prevenire la diffusione di nuovi coronavirus nella Repubblica dell’Azerbaigian” e successivamente un Piano di Misure più ampie.
Dal 3 marzo, l’insegnamento in tutte le istituzioni educative del Paese è stato gradualmente sospeso. Tutti gli eventi aggregativi già in programma sono stati rinviati o cancellati. A partire dal 14 marzo è stato introdotto un regime speciale con una serie di misure di isolamento sociale e dal 24 marzo è in vigore il regime speciale di quarantena. Il funzionamento dei centri commerciali e di intrattenimento è stato sospeso, l’accesso ai parchi e ai luoghi pubblici di riposo è stato vietato, il trasporto interurbano e la metropolitana di Baku sono stati completamente interrotti. Dal 5 aprile, nel Paese si applicano limitazioni al movimento. Tutti i cittadini, ad eccezione di quelli coinvolti nelle attività di un certo numero di istituzioni pubbliche e private, sono autorizzati a lasciare il loro luogo di residenza solo previa autorizzazione tramite sms ed esclusivamente nei casi specifici ed entro determinati termini.
Per quanto riguarda l’organizzazione del nostro sistema sanitario nazionale contro il virus, nel Paese sono stati adibiti importanti ospedali e sono state istituite zone di quarantena al fine di identificare i casi di contagi dal coronavirus. I pazienti affetti da nuovo coronavirus vengono curati in più di 20 ospedali pubblici. A marzo di quest’anno sono stati aperti tre nuovi ospedali in tre diverse città del paese, compreso la moderna “Yeni Klinika” (Nuova Clinica) con 575 posti letto, messi a disposizione dei pazienti affetti da Covid-19. Attualmente, la situazione sanitario-epidemiologica viene tenuta sotto stretto controllo. L’Azerbaigian collabora intensamente con l’Organizzazione Mondiale della Sanità per prevenire la diffusione del virus e aumentare l’efficacia delle misure preventive e sta compiendo ogni sforzo per attuare tutte le raccomandazioni.

La grave crisi epidemica sta mettendo in grande difficoltà alcuni dei principali partner commerciali dell’Azerbaigian, come Italia, Turchia e Iran. Qual è fino a questo momento l’impatto economico dell’emergenza sanitaria in Azerbaigian? Il settore energetico è al sicuro o temete ripercussioni da questa pesante congiuntura internazionale?
Come è ovvio, quasi tutti i Paesi del mondo sono stati in qualche misura colpiti dall’epidemia di Covid-19. Pertanto, essendo l’Azerbaigian un Paese fortemente integrato nell’economia mondiale, non poteva essere escluso da questo processo.
Dobbiamo però innanzitutto evidenziare che la pandemia ha colto il nostro Paese in un momento molto positivo dal punto di vista economico: prima dell’emergenza sanitaria, le previsioni per il 2020 erano molto buone e ci trovavamo anche nel pieno di riforme rilevanti nell’amministrazione dello Stato. Le previsioni parlavano di una crescita del PIL per il 2020 pari al 3% – 1,6% per il settore petrolifero e 3,8% per quello non petrolifero. Il tentativo dunque che ci ha mossi, nell’affrontare la questione Covid-19, è stato quello di minimizzare le perdite dando la precedenza alla salvaguardia della salute della popolazione, piuttosto che al mantenimento della crescita economica verso cui eravamo proiettati.
Necessario sottolineare che il Paese affronta in contemporanea due questioni: l’epidemia di nuovo coronavirus e il fallimento dell’accordo OPEC+. I processi in corso nell’economia globale oggi non possono che influenzare il settore energetico, poiché stiamo parlando di oltre il 50% della riduzione del prezzo del petrolio. La ragione principale che mantiene bassi i prezzi del petrolio rispetto al prezzo giustificato è comunque principalmente la ridotta attività dell’economia mondiale, con modalità senza precedenti. In uno scenario di base ipotizziamo che nella seconda metà dell’anno i Paesi consentiranno la ripresa delle attività economiche e questo, insieme alle enormi misure di sostegno che i governi forniranno, stimolerà l’economia mondiale e di conseguenza il prezzo del petrolio potrebbe risalire.
Nel 2014 abbiamo osservato una riduzione notevole dei prezzi del greggio e, grazie alle misure che il governo ha attuato fino ad oggi, l’economia dell’Azerbaigian ha acquisito una forte immunità finanziaria e un “cuscinetto” di sicurezza contro eventuali shock esterni, che ci consentono di evitare l’effetto di improvvisi cali dei prezzi del petrolio sull’economia. L’ottima situazione di partenza in cui ci trovavamo quest’anno, così come il ruolo dell’Azerbaigian di esportatore di energia e il suo status di attore attivo nell’ambito della stessa sicurezza energetica – basti pensare ai progetti in fase di conclusione, di cui il Paese è protagonista, tra cui il Corridoio Meridionale del Gas – ci consentono dunque di mantenere un certo ottimismo.

Le conseguenze globali di questa emergenza saranno indubbiamente molto pesanti e, anche se indirettamente, produrranno un impatto visibile anche sui Paesi meno colpiti o che hanno saputo meglio e più efficacemente uscire dalla crisi sanitaria. Cosa ha in mente il Governo per rilanciare l’economia dell’Azerbaigian in questo e nel prossimo anno? Che ruolo avrà il Fondo Sovrano SOFAZ?
Il Governo ha avviato misure di rilievo prima ancora che il virus apparisse in Azerbaigian e il Decreto del Presidente sull’assegnazione di un fondo per affrontare la possibile ripercussione della pandemia sull’economia nazionale era già disponibile quando abbiamo testato il primo paziente positivo al nuovo coronavirus nel Paese. Nell’attuale legislazione di bilancio sono previsti stanziamenti dal fondo di riserva presidenziale e da altre fonti di riserva per combattere la crisi.
Il presidente Ilham Aliyev ha definito tre obiettivi principali della politica economica per l’anno in corso: stabilità economica, occupazione e benessere, crescita economica. Procedendo da questi obiettivi, la determinazione delle priorità di spesa nella politica di bilancio, l’ulteriore aumento della trasparenza e l’aumento dell’efficienza della spesa sono stati identificati come le direzioni principali.
Il sostegno statale ai settori dell’economia colpiti dalla pandemia di Covid-19 riguarda vantaggi e privilegi fiscali e ferie per le imprese che operano nei settori colpiti dal virus. Tra le misure figurano l’esenzione delle microimprese dal pagamento di tasse semplificate per un certo periodo di tempo; esenzione dall’imposta sul reddito per un importo specifico e per un termine specifico; esenzione dall’imposta sul valore aggiunto (IVA) per alcuni prodotti alimentari e medicinali, nonché per le materie prime necessarie per produrre tali prodotti. Il Governo sta inoltre prendendo in considerazione l’adozione di altre misure per aumentare l’efficienza economica. Inoltre, l’attrazione di investimenti privati sarà decisiva per garantire una crescita economica sostenibile.
Parlando del ruolo della SOFAZ in questa situazione, dovremmo sottolineare che i fondi della SOFAZ fungono da “cuscino di sicurezza” contro eventuali shock esterni. Il volume delle riserve strategiche in valuta estera dell’Azerbaigian supera il 100% del PIL e supera di 6 volte il volume del debito pubblico estero. L’ammontare delle riserve è sufficiente per il finanziamento triennale continuo di beni e servizi, vale a dire che le riserve strategiche in valuta estera sono 5 volte superiori al volume di valuta nazionale in circolazione, 9 volte maggiore del volume della massa in contanti.
Questa è una condizione fondamentale per garantire l’equilibrio del mercato dei cambi e mantenere la stabilità macroeconomica di fronte a shock esterni come la pandemia. Oggi, oltre l’80% del portafoglio di investimenti di SOFAZ è costituito da titoli stabili e oro, caratterizzati da elevata liquidità e minore volatilità dei prezzi. Come è noto, questi beni sono considerati strumenti più affidabili nel periodo di crisi.

Da diversi anni, sempre più giovani azerbaigiani scelgono l’Europa, e l’Italia in particolare, come loro meta di studio. Molti di loro sono ancora qui, malgrado le lezioni universitarie siano sospese sino a data da destinarsi. State pensando a voli speciali per riportare a casa i vostri ragazzi in questo momento difficile per il nostro Paese? Qual è il futuro dell’interscambio, secondo Lei?
Dal momento della diffusione dell’epidemia di nuovo coronavirus in Italia, la nostra Ambasciata ha riservato particolare attenzione alle questioni relative ai nostri cittadini nel Paese, interessandosi ai loro problemi e adottando misure immediate per affrontarli efficacemente. Vorrei sottolineare che la maggior parte dei cittadini azerbaigiani in Italia è composta da studenti che studiano in vari atenei del Paese. Alcuni sono riusciti a tornare in Azerbaigian all’inizio della diffusione del virus, mentre altri sono rimasti in Italia.
Tuttavia, a causa dell’andamento della situazione epidemiologica, in conformità con le regole di quarantena applicate dal Governo italiano, gli studenti hanno espresso il desiderio di tornare in Azerbaigian e hanno fatto appello all’Ambasciata, chiedendo la nostra assistenza. A seguito dell’aumento di queste richieste, il 17 marzo il Governo azerbaigiano ha organizzato un volo charter speciale e ha realizzato il rientro in patria di 161 cittadini azerbaigiani, principalmente studenti, dall’Italia in Azerbaigian. L’Ambasciata ha anche attivato una Linea Verde telefonica, che fornisce informazioni e chiarimenti per una risposta operativa e rapida alle necessità dei cittadini azerbaigiani in Italia.
Vorrei precisare che l’Italia è uno dei principali Paesi al quale gli studenti azerbaigiani si rivolgono per motivi di studio. Attualmente, oltre un migliaio di studenti dell’Azerbaigian studiano in varie università italiane. Questo numero continua a crescere ogni anno. Spero che presto, con la normalizzazione della situazione epidemiologica in Italia, gli istituti di istruzione superiore riaprano le porte agli studenti e gli studenti azerbaigiani possano continuare a beneficiare del sistema educativo italiano, tornando alle loro attività formative.

L’Italia è ormai il principale mercato di destinazione dell’export azerbaigiano. Primeggia l’Oil&Gas, ovviamente, ma nell’interscambio sono coinvolti anche altri settori che l’Azerbaigian sta sviluppando nell’ottica di una maggiore diversificazione della sua economia. Per superare questa crisi sarà necessaria la più stretta cooperazione internazionale. Insieme, Baku e Roma cosa possono fare?
Come noto, dall’inizio di questo anno abbiamo assistito a momenti di importanza storica nei rapporti tra Azerbaigian e Italia, che ci permettono di affermare che insieme possiamo evitare non solo un possibile impatto negativo della pandemia, ma anche elevare il livello della nostra cooperazione. L’anno è iniziato con la quinta riunione della Commissione Intergovernativa bilaterale sulla Cooperazione Economica in cui abbiamo riunito rappresentanti pertinenti delle autorità dei due Paesi e preparato condizioni favorevoli per il buon esito della prima visita di Stato del presidente Ilham Aliyev in Italia, che si è svolta il 20 e 21 Febbraio scorsi.
La prima visita di Stato è stata di particolare importanza in termini di rielvanza dei colloqui del nostro Capo di Stato con tutte le massime autorità italiane – il Presidente della Repubblica, i Presidenti del Senato e della Camera dei Deputati e il Presidente del Consiglio – di quantità e qualità dei documenti firmati, partendo dalla Dichiarazione Congiunta sul Rafforzamento del Partenariato Strategico Multidimensionale tra la Repubblica dell’Azerbaigian e la Repubblica Italiana, sottoscritta dal presidente Ilham Aliyev e dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dando un nuovo slancio ai rapporti bilaterali a 360°.
Si prevede che i contratti e i meccanismi concordati durante la visita, con il coinvolgimento di società e istituzioni italiane e azerbaigiane, in particolare nell’ambito del Business Forum e dell’incontro con i maggiori gruppi industriali organizzato dalla Cassa Depositi Prestiti, daranno un contributo alle nostre relazioni economiche e commerciali, consentendoci di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Siamo convinti che le enormi misure di sostegno fornite alle economie di entrambi i Paesi apriranno nuove opportunità per la cooperazione bilaterale e si rifletteranno positivamente nel nostro giro d’affari nell’era post-pandemia, soprattutto per aprire la strada a nuovi progetti in Azerbaigian con tecnologie italiane, utilizzando anche meccanismi istituiti durante la visita tra CDP, SACE, SIMEST, ICE e ENM con le corrispondenti istituzioni azerbaigiane.
L’Azerbaigian e l’Italia sono veri amici. I veri amici devono agire insieme e sostenersi a vicenda, sia nei momenti felici che in quelli difficili. In questi momenti complessi, il popolo dell’Azerbaigian condivide con tutto il cuore il dolore dell’amico popolo italiano ed è solidale con esso nella lotta contro il virus e nelle misure decisive intraprese.
Questa solidarietà è stata manifestata inoltre con un video del Baku Media Center, in cui risuonano le note del Nessun Dorma, grazie alla commossa interpretazione di artisti azerbaigiani, e con l’illuminazione dell’Heydar Aliyev Center, capolavoro di Zaha Hadid e uno dei principali monumenti simbolo della nostra capitale, con i colori del tricolore italiano, per iniziativa della Fondazione Heydar Aliyev. Queste iniziative sono state accolte con calore dagli amici italiani e hanno ricevuto grandi condivisioni su stampa e social, a testimonianza di quanto i nostri popoli siano vicini.
Vorrei per finire cogliere questa occasione per esprimere di cuore le mie condoglianze alle famiglie delle vittime di questa tragedia, augurando pronta guarigione e recupero della salute ai contagiati dal virus. Siamo certi che presto i giorni difficili resteranno nel passato e che il popolo italiano, grazie alla sua perseveranza, supererà con tenacia questa sfida.




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