A cura della Redazione
ROMA – Cassa Depositi e Prestiti, SACE e SIMEST hanno siglato oggi a Palazzo Chigi, alla presenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian Ilham Aliyev un Memorandum con Azerbaijan Investment Company (AIC), fondo statale azero che ha come obiettivo quello di promuovere la diversificazione dell’economia del Paese caucasico.
L’accordo – firmato da Fabrizio Palermo, amministratore delegato di CDP, Pierfrancesco Latini, amministratore delegato di SACE, e Mauro Alfonso, amministratore delegato di SIMEST – è finalizzato a rafforzare la cooperazione e le opportunità di business fra le aziende italiane e le controparti azere, condividendo know-how nei rispettivi settori d’interesse e informazioni utili per lo svolgimento di attività imprenditoriali in Italia e Azerbaigian. Particolare attenzione è riservata a progetti in settori con rilevanti impatti sociali, ambientali e di sviluppo economico, tra cui la filiera agricola.
In base all’accordo, il Gruppo CDP potrà inoltre mettere a disposizione dell’AIC attività di formazione, capacity building e assistenza tecnica per l’export credit e il finanziamento degli investimenti.
Al Memorandum, si aggiunge l’accordo firmato da Pasquale Salzano, presidente di SIMEST, e da Yusif Abdullayev, presidente di Azpromo – agenzia governativa azera di promozione dell’economia locale – per favorire opportunità di scambi commerciali tra Italia e Azerbaigian. L’accordo mira alla condivisione di informazioni su progetti di mutuo interesse e alla promozione e allo scambio di know-how e business practice, anche con il coinvolgimento della rete delle associazioni industriali italiane dei settori manifatturiero e dei servizi. Tra gli obiettivi figura anche la promozione in Azerbaigian dei macchinari e della formazione professionale Made in Italy.
L’interscambio commerciale con l’Azerbaigian vale quasi 6 miliardi di euro ma è composto principalmente da importazioni italiane. L’Azerbaigian rappresenta per le aziende italiane un mercato ancora da esplorare, con un export che vale circa 300 milioni. Le vendite italiane verso Baku provengono principalmente da settori come la meccanica strumentale, l’industria metallurgica e il tessile e abbigliamento. Nei prossimi anni, si apriranno tuttavia grandi possibilità anche per settori diversi, tipici del Made in Italy come l’arredamento, la ristorazione e le infrastrutture alberghiere e i prodotti del comparto agroalimentare-vinicolo.