Cina. All’1+6 di Pechino, il premier Li Keqiang rimarca il sostegno a libero commercio e globalizzazione

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di Xinhua

PECHINO – Tutti i Paesi dovrebbero sostenere regole commerciali multilaterali e restare impegnati nel processo di globalizzazione economica per la crescita dell’economia mondiale, ha detto il primo ministro cinese Li Keqiang martedì scorso. Li ha rilasciato questa dichiarazione mentre ospitava la 2a tavola rotonda “1+6” con i vertici delle principali istituzioni economiche internazionali a Pechino.

I dignitari stranieri che hanno preso parte all’incontro sono il presidente del Gruppo della Banca Mondiale (WBG) Jim Yong Kim, il direttore operativo del Fondo Monetario Internazionale (FMI) Christine Lagarde, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO) Roberto Azevedo, il direttore generale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) Guy Ryder, il segretario generale dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) Angel Gurria ed il presidente del Consiglio per la Stabilità Finanziaria (FSB) Mark Carney.

«La ripresa economica mondiale resta fragile ed incostante. Questo richiede alle nazioni di agire in uno spirito di partenariato e cooperazione per sostenere il multilateralismo», ha affermato Li. Al fine di diffondere i benefici della crescita in modo più giusto tra le nazioni e tra i popoli, gli Stati dovrebbero assegnare la priorità all’occupazione, creare nuovi e migliori posti di lavoro e rendere le prestazioni sociali più eque e sostenibili per ridurre la povertà e la diseguaglianza, ha detto Li.

«La Cina armonizzerà l’Iniziativa Belt and Road con l’Agenda ONU al 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e con le strategie di sviluppo degli altri Paesi per conseguire una crescita e una prosperità comuni», ha sostenuto il primo ministro. Sottolineando che il libero commercio fornisce efficaci mezzi per affrontare un’economia mondiale fiacca, Li ha detto che il regime di scambio multilaterale incentro sul WTO deve essere rispettato e sostenuto, dal momento che è fondamentale alla stabilità dell’ordine economico globale.

«Le nazioni devono sfruttare i propri vantaggi competitivi per condividere i frutti dello sviluppo e risolvere gli squilibri commerciali. Piuttosto che chiudere le proprie porte, i governi dovrebbero perseguire una maggiore apertura ed estenderla reciprocamente», ha dichiarato Li Keqiang. Ha inoltre suggerito uno sforzo più importante per portare avanti le riforme strutturali e proteggersi dai rischi finanziari.

Per quanto riguarda l’economia cinese, Li ha affermato che questa è passata un modello di crescita trainato dagli investimenti e dalle esportazioni ad uno trainato da una combinazione tra consumi, investimenti ed esportazioni, e da un’espansione quantitativa ad una qualitativa. Il valore aggiunto del settore dei servizi ha contribuito per il 54,1% alla crescita del PIL, mentre i consumi sono diventati il primo motore della crescita contribuendo per il 63,4% allo sviluppo economico nella prima metà del 2017.

«La Cina resta un performer di spicco nella crescita economica e contribuisce ad oltre il 30% della crescita globale», ha specificato Li. Il primo ministro cinese ha inoltre espresso fiducia nello sviluppo di medio-lungo termine, dicendo che l’economia cinese è cresciuta del 6,9% nei primi sei mesi e che questo slancio è stato mantenuto anche nella seconda metà di quest’anno. Li Keqiang ha attribuito la crescita del Paese agli sforzi del governo per snellire la pubblica amministrazione, rafforzare i regolamenti, migliorare i servizi, ridurre la burocrazia e tagliare imposte ed oneri.

Osservando che la principale forza dello sviluppo della Cina è contenuta nelle sue preziose risorse umane, Li ha detto che la Cina ha lanciato un’iniziativa per l’imprenditorialità di massa e l’innovazione in tutto il Paese, che ha notevolmente sprigionato la vitalità del mercato e la creatività sociale. Li ha citato l’occupazione stabile come il primo fattore in evidenza nell’economia cinese, annotando che nel corso degli ultimi quattro anni, ogni anno sono stati creati più di 13 milioni di nuovi posti di lavoro. Come sottolineato da Li, il governo cinese sta applicando le strategie Internet-plus e big data, stimolando le economie digitale, condivisa e verde.

I vertici delle principali istituzioni economiche internazionali hanno espresso ottimismo nelle prospettive della crescita economica cinese, sostenendo che le continue riforme e l’apertura creeranno maggiori opportunità per la Cina e l’economia mondiale. Sono concordi nella volontà di rafforzare la cooperazione con la Cina e di supportare la trasformazione e l’aggiornamento della sua economia. Hanno plaudito al fermo convincimento di Pechino di preservare il regime commerciale multilaterale e si attendono regolari confronti col Paese sulle principali questioni a riguardo.


Traduzione a cura della Redazione
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