di Unione Africana
MADRID – La 25a sessione della Conferenza delle Parti (COP 25) che si sta svolgendo in questi giorni, fino al 13 dicembre prossimo, presso il Centro Conferenze IFEMA di Madrid, in Spagna, è un evento capace di calamitare l’attenzione generale. Diverse istituzioni impegnate su questioni legate al clima si sono date appuntamento nella capitale spagnola per scambiare opinioni, sviluppare strategie e mostrare i benefici delle azioni sul clima intraprese dai partecipanti non-membri in modo da aiutare a stimolare le azioni delle regioni, delle città, delle imprese, degli investitori e della società civile.
La delegazione dell’Unione Africana al COP25 di Madrid ha contribuito in maniera rilevante a tutti gli incontri e le attività organizzate per discutere di modalità e strategie tese a mitigare l’impatto devastante dei cambiamenti climatici per l’umanità in generale e per i popoli africani in particolare. La delegazione ha partecipato a diversi incontri di alto livello con l’obiettivo di condividere visioni sulle strade da percorrere per individuare soluzioni agli effetti negativi del cambiamento climatico nel mondo.
Uno di questi incontri è la Conferenza Ministeriale Africana sull’Ambiente (AMCEN), che si è svolta l’8 dicembre scorso presso l’Hotel ME Madrid Plaza de Santa Ana, sotto la supervisione del Ministero dell’Ambiente, delle Risorse Forestali e Ittiche del Sudafrica. Durante il consesso, il Gruppo di Negoziatori dell’Africa ha fornito una panoramica sui negoziati e sulle questioni fondamentali per l’Africa rispetto al COP25, nonché delle caratteristiche particolari del Continente. Tra le altre tematiche si è discusso dei Meccanismi di Mercato e della Trasparenza in base agli Accordi di Parigi, così come degli aspetti finanziari e del Fondo Green per il Clima.
Sono stati presentate anche gli aggiornamenti sulle iniziative strategiche dell’Africa, tra cui l’Iniziativa per l’Adattamento (AAI), l’Iniziativa per le Energie Rinnovabili (AREI), il rapporto della Commissione sul Clima per la Regione del Sahel, la Commissione sul Clima per il Bacino del Congo; la Commissione sul Clima per gli Stati insulari e l’Economica degli Oceani. L’incontro ha anche affrontato la questione dei meccanismi di finanziamento per i progetti e le iniziative relativi al cambiamento climatico in Africa.
Ci si aspetta che il COP25 compia i prossimi cruciali passi nel processo sul cambiamento climatico promosso dall’ONU con l’obiettivo di risolvere diversi problemi riguardanti, tra gli altri, la piena operatività degli Accordi di Parigi. La conferenza ha inoltre svolto la funzione di costruire ambizioni oltre il 2020, anno in cui i Paesi si sono impegnati ad adottare nuovi ed aggiornati piani d’azione sul cambiamento climatico.
L’evento proporrà anche la 15a sessione della Conferenza delle Parti sul Protocollo di Kyoto (CMP 15), la 2a sessione della Conferenza delle Parti sugli Accordi di Parigi (CMA2), la 51a sessione dell’Organismo Sussidiario per la Consulenza Scientifico-Tecnologica (SBSTA 51) e dell’Organismo Sussidiario per l’Attuazione (SBI 51).
Traduzione a cura della Redazione
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