Nel giorno in cui il numero di utenti Internet ha superato il 50% della popolazione del nostro pianeta, il Forum Economico Mondiale pubblica un rapporto costato un anno e mezzo di lavoro condiviso ad alti livelli tra leader e rappresentanti della politica, dell’impresa e della società civile. Entro il 2022, il 60% dell’economia globale sarà digitalizzato, ma sembra ancora prevalere la sfiducia generale circa la possibilità che il futuro digitale che ci attende possa migliorare la qualità della vita di tutti. Rispondere alle sfide dell’inclusività e della fiducia è ormai prioritario.
GINEVRA / SAN JOSE / TOKYO – Costruire un’economia ed una società digitali affidabili, inclusive e sostenibili richiede attenzione prioritaria in sei aree fondamentali, stando a quando sostiene un nuovo rapporto, intitolato Il Nostro Futuro Digitale Condiviso, pubblicato ieri dal Forum Economico Mondiale.
Il rapporto rappresenta uno sforzo collaborativo di leader, esperti e professionisti del mondo dell’impresa, dei governi e della società civile. Fa seguito ad un confronto durato 18 mesi, finalizzato a ristabilire la capacità della rete di esprimere sviluppo socio-economico. Giunge in un momento storico, nel giorno in cui, per la prima volta, oltre metà della popolazione mondiale è attualmente connessa ad Internet. Al contempo, tuttavia, meno della metà di coloro che sono già on-line credono che la tecnologia migliorerà la propria qualità di vita.
Con il 60% dell’economia globale che, da previsioni, sarà digitalizzata entro il 2022, permane un enorme potenziale per la Quarta Rivoluzione Industriale nell’ottica della riduzione della povertà e del rafforzamento delle società e delle comunità. Ad ogni modo, il successo dipenderà da un’efficace collaborazione tra tutti i gruppi coinvolti. Gli autori, oltre a svelare le sei aree-chiave di azione, hanno anche evidenziato i diversi sforzi messi in campo a livello globale e locale nell’ambito dei quali la collaborazione sta aiutando a ristabilire la fiducia e a recare benefici per la società ad ampio raggio.
Le sei aree prioritarie per la collaborazione tra le diverse parti interessate
Accesso ed adozione di Internet
La crescita dell’accesso alla rete ha rallentato dal 19% del 2007 al 6% del 2017. Allo stesso tempo, abbiamo comunque raggiunto la pietra miliare del 50% della popolazione mondiale connessa ad Internet. Per ridurre il divario digitale sono necessari maggiori investimenti allo scopo non solo di fornirne l’accesso, ma anche di migliorarne l’adozione.
Buona identità digitale
Entro il 2020, l’utente medio della rete avrà più di 200 account on-line, mentre entro il 2022 si ritiene che 150 milioni di persone avranno identità digitali basate sulla tecnologia blockchain. Tuttavia, 1 miliardo di persone non hanno ancora un’identità ufficiale, situazione che li esclude dalla crescita dell’economia digitale. Le soluzioni per una buona identità digitale sono elementi idonei ad affrontare questo divario, ad emancipare gli individui e a proteggerne i diritti nella società.
Impatto positivo sulla società
Entro il 2022, secondo le stime, il 60% del PIL mondiale sarà digitalizzato. Alla fine del 2018, si prevede che le aziende avranno speso per quest’anno oltre 1.200 miliardi di dollari in investimenti per la trasformazione digitale. Tuttavia, solo il 45% della popolazione mondiale ha la sensazione che la tecnologia migliorerà la qualità della propria vita. Le aziende devono guidare il cambiamento digitale e sviluppare nuovi modelli e pratiche d’impresa responsabili.
Cybersicurezza
Gli attacchi informatici si traducono in perdite annuali fino ad un massimo di 400 miliardi di dollari ai danni dell’economia mondiale. Più di 4,5 miliardi di documenti sono stati violati da attacchi dolosi nella prima metà del 2018, in aumento rispetto ai 2,7 miliardi di casi registrati nell’intero 2017. Un ambiente digitale stabile e sicuro richiede norme e pratiche globali per mitigare i rischi informatici.
Governance della Quarta Rivoluzione Industriale
I decisori politici e i tradizionali modelli di governance vengono sfidati dall’assoluta grandezza e velocità dei cambiamenti tecnologici della Quarta Rivoluzione Industriale. Sviluppare nuovi meccanismi partecipati di governance complementari alla politica e alla legislazione tradizionali, è fondamentale al fine di assicurare benefici su larga scala, ridurre il divario digitale ed affrontare la natura globale di questi sviluppi.
Dati
La mole di dati che permette all’economia digitale di funzionare sta crescendo esponenzialmente. Entro il 2020 ci saranno più di 20 miliardi di dispositivi connessi nel mondo. Eppure non c’è comunanza di vedute sulla questione se i dati siano una specie di nuova valuta da scambiare per le aziende o un bene pubblico comune che richiede regole e protezione più rigorose. L’economia e la società digitali devono colmare questo divario sviluppando innovazioni che consentano alla società di trarre vantaggio dai dati proteggendo al contempo la privacy, l’innovazione e la giustizia penale.
«L’ecosistema digitale è come il nostro ecosistema naturale», ha detto Derek O’Halloran, direttore dell’Area Futuro dell’Economia e della Società Digitali presso il Forum Economico Mondiale. «Tutti noi – governi, imprese, individui – abbiamo il dovere di garantire che questo ecosistema resti trasparente, sicuro e salubre. Il rapporto segna un passo in avanti offrendo le linee-guida per un Internet migliore per il quale possiamo lavorare insieme: un Internet che sia inclusivo, affidabile e sostenibile».
Il rapporto fa parte di un lavoro in corso d’opera realizzato dal Forum Economico Mondiale per fornire una piattaforma che acceleri, amplifichi o catalizzi gli sforzi collaborativi da parte delle imprese, dei governi, degli atenei e della società civile per promuovere il progresso verso un’economia digitale inclusiva, affidabile e sostenibile. Fornisce inoltre una panoramica delle questioni-chiave per l’economia e la società digitali, stabilisce priorità per la collaborazione tra tutte le parti coinvolte per l’anno a venire ed evidenzia le iniziative-chiave e le risorse presenti.
«Le nostre istituzioni, i meccanismi e i modelli esistenti si stanno adoperando per rispondere efficacemente al ritmo della trasformazione digitale e alla sua natura diffusa. Questo rapporto individua le aree critiche di attenzione per le partnership pubblico-private affinché contribuiscano a ripristinare la fiducia in un futuro digitale inclusivo e prospero», ha affermato Jim Smith, CEO di Thomson Reuters e copresidente dell’Iniziativa di Sistema sulla Composizione del Futuro dell’Economia e della Società Digitali presso il Forum Economico Mondiale.
«Se da un lato riconosciamo che gli sviluppi digitali alimentano molte opportunità nelle sfere politica, commerciale e sociale, dall’altro rileviamo che un punto strategico di questo rapporto è la necessità di concentrarsi sull’inclusione e di affrontare i divari digitali; solo attraverso l’assorbimento di più voci e opinioni nello sviluppo di politiche di governo e commerciali, saremo in grado di costruire una società che rechi sul serio benefici per tutti», ha sostenuto Lynn St. Amour, presidente del Gruppo Consultivo tra i Partecipanti del Forum sulla Governance di Internet (IGF) delle Nazioni Unite, nonché copresidente dell’Iniziativa di Sistema sulla Composizione del Futuro dell’Economia e della Società Digitali presso il Forum Economico Mondiale.
Traduzione a cura della Redazione
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