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A cura della Redazione
Nella giornata di ieri, il Ministero Federale tedesco dell’Economia e della Protezione Climatica (BMWK) ha annunciato la seconda fase – quella di allerta – del piano di emergenza energetica, suddiviso in tre livelli. La stessa fonte ministeriale fa sapere che la sicurezza dell’approvviggionamento, al momento, è garantita ma la situazione resta tesa.
Il taglio delle forniture di gas dalla Russia, cominciato il 14 giugno scorso, e il livello elevato dei prezzi sul mercato – fanno sapere dal Ministero – hanno così costretto Berlino alla decisione di procedere su questa strada. Se, da un lato, gli impianti di stoccaggio di gas «sono pieni del 58% in più rispetto all’anno scorso», dall’altro, le consegne dalla Russia attraverso il Nord Stream 1 «restano ad un livello basso, pari al 40%». In questo modo sarà dunque «difficile raggiungere uno stoccaggio del 90% entro novembre senza misure aggiuntive».
Il titolare del dicastero, il verde Robert Habeck, non ha usato mezzi termini, sottolineando la gravità della situazione in vista dell’inverno e attaccando Vladimir Putin: «È chiaramente una strategia di Putin quella di creare insicurezza, aumentare i prezzi e dividerci come società. Ci difendiamo da questo. Ma sarà una strada piena di ostacoli, che noi come Paese dovremo percorrere».
«Come governo federale stiamo facendo tutto il possibile per mitigare le conseguenze e mantenere la sicurezza dell’approvvigionamento», ha aggiunto Habeck, ricordando che «il riempimento dei serbatoi del gas è ora la massima priorità». Il piano tedesco punta ora sulla diversificazione delle forniture e sulla realizzazione di infrastrutture, unitamente all’accelerazione – definita «senza precedenti» – sul fronte delle energie rinnovabili.
A preoccupare di più è il richiamo ad uno sforzo nazionale da parte di tutte le componenti della società. «Risparmiare energia sarà all’ordine del giorno nei prossimi mesi», ha detto il ministro, che ha proseguito: «Tutti i consumatori, nell’industria, nelle istituzioni pubbliche e nelle abitazioni private, dovrebbero ridurre quanto più possibile il consumo di gas in modo da poter superare l’inverno».
Lo scorso 19 giugno, il governo federale aveva già annunciato il ritorno al carbone e proprio ieri lo stesso Habeck ha confermato la decisione: «Stiamo introducendo sul mercato centrali elettriche a carbone e riducendo la quantità di gas. È doloroso, le centrali elettriche a carbone sono semplicemente un veleno per il clima. Ma dobbiamo farlo per un periodo transitorio allo scopo di risparmiare gas e superare l’inverno».
Habeck ha ricordato la decisione del Governo Scholz di aprire una linea di credito iniziale di 15 miliardi di euro per il riempimento degli impianti di stoccaggio. Per l’estate è inoltre atteso un modello di vendita all’asta del gas per incentivare i consumatori industriali a risparmiare. «Come governo federale faremo la nostra parte per alleviare il peso sulle persone a basso reddito», ha infine sottolineato il ministro, annunciando misure di sostegno: «Non riusciremo ad assorbire tutto, ma dobbiamo intervenire dove già ogni centesimo deve essere contato due volte per evitare la paura della prossima bolletta».
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