In arrivo ‘Il risveglio dell’orso’, nuovo numero di Scenari Internazionali dedicato alla Russia

image_pdf


È andato in stampa Il risveglio dell’orso, il nuovo numero di Scenari Internazionali dedicato alla Russia, che inaugura il settimo anno di vita della rivista. Stanno invece per concludere i loro primi sette anni le sanzioni stabilite da Washington e Bruxelles in risposta alla secessione-annessione della Crimea, seguite a breve dalle contro-sanzioni di Mosca. Non tutto, anzi, quasi niente, è andato come ipotizzavano molti sostenitori della linea dura contro il Cremlino. Il quadro dei Paesi occidentali, aggravato dalla pandemia, ci consegna economie in seria difficoltà e sia la nuova Amministrazione Biden che la Commissione Von der Leyen dovranno tenerne conto.


A cura della Redazione


Il referendum in Crimea del 16 marzo 2014 segna una data spartiacque nel contesto delle relazioni tra Occidente e Russia. Con la separazione della penisola dall’Ucraina e la sua annessione alla Russia si è alzata una nuova cortina di ferro fatta di sanzioni e tensioni. Storicamente, l’Italia, al di là del colore politico dei diversi governi in carica, ha quasi sempre cercato di svolgere un ruolo di mediazione guardando a Mosca come ad un interlocutore irrinunciabile.

Le sanzioni decise da Bruxelles e le contro-sanzioni comminate dal Cremlino stanno infatti danneggiando tutte le parti in causa. Non è un caso se da diverso tempo si sta ormai levando un coro quasi unanime da molte associazioni imprenditoriali dei principali Paesi europei per convincere la politica a tornare sui propri passi e privilegiare la strada del dialogo. L’Italia, in particolare, lamenta la perdita di diversi miliardi in mancato export, non solo nel settore agroalimentare.

Come già avvenuto in molti altri casi nel passato, la “punizione” stabilita da Stati Uniti e Unione Europea attraverso le restrizioni commerciali rischia seriamente di ritorcersi contro le proprie stesse economie. Il vasto piano di import substitution messo in campo da Putin negli ultimi anni non ha soltanto rafforzato il Made in Russia, stimolandone la diversificazione, ma addirittura spinto diverse aziende occidentali a spostare la produzione direttamente nel Paese dei cremlini, secondo il meccanismo del Made with, pur di non perdere i contatti con quel mercato.

Così facendo, inoltre, molti imprenditori hanno potuto conoscere più da vicino il contesto russo e sfruttarne le opportunità, a cominciare dal nuovo quadro normativo dell’Unione Economica Eurasiatica (UEE), il mercato comune, ispirato proprio al modello istituzionale dell’Unione Europea, che a partire dal 2015 ha abbattuto le barriere doganali tra Russia, Bielorussia, Kazakhstan, Armenia e Kirghizistan. Gli accordi di libero scambio – già conclusi o in fase negoziale – con Cina, India, Indonesia, Iran, Singapore, Vietnam, Serbia ed Egitto pongono l’UEE quale protagonista assoluta nell’era delle grandi aggregazioni regionali.

A quasi sette anni dall’introduzione delle prime sanzioni, Il risveglio dell’orso compie un viaggio tra queste dinamiche per cercare di capire più da vicino un Paese che ha molto da offrire anche in settori non estrattivi come i servizi digitali, l’innovazione tecnologica, la logistica navale, il turismo e la moda.

Chi ha ancora in mente l’immagine di una nazione statica ed elefantiaca, caratterizzata soltanto da temperature polari e parate militari, dovrà, almeno in parte, ricredersi. Con la riforma costituzionale confermata dal referendum della scorsa estate, la lentezza e gli squilibri del passato sembrano poter lasciare definitivamente il posto ad un dinamismo e ad una sostenibilità che, fermi restando i problemi e le contraddizioni ancora da risolvere, potrebbero cambiare per sempre il volto del Paese.

Le interviste all’Ambasciatore russo in Italia, Sergej Razov, e al capo della Rappresentanza Commerciale russa in Italia, Igor Karavaev, concludono la pubblicazione con due contributi di estrema importanza per comprendere il punto di vista di Mosca.




© Riproduzione vietata