È in uscita Una nuova lunga marcia, ultimo numero di Scenari Internazionali, interamente dedicato alla Cina. Ad oltre due anni di distanza dall’ultima monografia sul Paese asiatico, questa nuova pubblicazione cerca di fornire un quadro della situazione politica ed economica alla luce del XX Congresso del Partito Comunista Cinese. Con la rinconferma per un altro lustro di Xi Jinping, Pechino ha inviato al mondo un forte segnale di compattezza e continuità, che avrà logiche implicazioni sull’avanzamento del processo di riforma e apertura.
A cura della Redazione
Il XX Congresso del Partito Comunista Cinese (PCC), conclusosi lo scorso ottobre, ha riconfermato Xi Jinping nel ruolo di segretario generale, spianando la strada del presidente in carica verso un terzo, inedito, quinquennio alla guida del Paese. La decisione ha fatto molto discutere, soprattutto all’estero, ma deriva soprattutto da necessità contingenti.
È solo di due settimane fa la notizia che il governo ha cominciato a rivedere le misure di contenimento del contagio da Covid-19, contestate nelle scorse settimane in diverse città cinesi, in particolare dai più giovani. Il graduale abbandono della stringente politica zero-Covid potrebbe dunque fare del 2023 il primo anno di pieno ritorno alla normalità pre-pandemica.
Si tratterebbe di una svolta importantissima, non solo per la Cina ma per l’intera economia mondiale, che tornerebbe a beneficiare a pieno regime di quel fattore-traino da molti anni determinante per le sorti della crescita globale.
Gli ultimi cinque anni hanno visto il Paese raggiungere traguardi importanti, su tutti l’eliminazione della povertà assoluta, obiettivo fissato per il 2021, anno del centenario della fondazione del PCC. Ora, lo sguardo della dirigenza si concentrerà sul completamento del processo di modernizzazione entro il 2035 e sul conseguimento del secondo obiettivo centenario, previsto per il 2049.
Le sfide che attendono la Cina, in ogni caso, non sono poche e nemmeno di poco conto. Nel discorso di apertura al Congresso, Xi Jinping è stato chiaro su questo, come su altri aspetti. Fattori di rischio interni ed esterni continuano a mettere alla prova il Paese.
Proprio partendo dai passaggi salienti dell’intervento, Scenari Internazionali ha compiuto un’analisi a 360 gradi sullo stato dell’arte in Cina, ripercorrendo tutto ciò che la pandemia, con le sue conseguenze economiche e sociali, aveva parzialmente interrotto o quanto meno rallentato: dalle più recenti riforme in tema di investimenti e stato di diritto agli interventi infrastrutturali.
Come il governo ha affrontato l’emergenza e la crisi che ne è derivata? Quali sono state le conseguenze inattese? Quali le prossime mosse? A che punto è l’implementazione del 14° Piano Quinquennale? E l’Iniziativa Belt and Road (BRI) per ricostruire in chiave moderna l’antica Via della Seta? La transizione ecologica entro il 2060 è ancora un traguardo raggiungibile?
A queste ed altre domande abbiamo cercato di dare una risposta, a cominciare dai dati e dai fatti, come di consueto. Per saperne di più abbiamo inoltre contattato due figure di alto profilo per comprendere meglio l’evoluzione e il futuro delle relazioni tra Italia e Cina: da una parte, l’Incaricata d’Affari dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, Signora Zheng Xuan, e dall’altra, Alessandro Terzulli, Capo economista di SACE, società assicurativo-finanziaria italiana specializzata nel sostegno alle imprese e al tessuto economico nazionale.
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