Italia-Cina. Bilancio positivo dal CIIE, Decio (SACE): Già al lavoro su €400 mln di nuove operazioni

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Lo scorso 10 novembre si è concluso a Shanghai il primo China International Import Expo (CIIE), un evento di risonanza mondiale che ha attirato nel Paese asiatico le delegazioni di 82 Stati, 3 organizzazioni internazionali e 3.000 imprese da oltre 130 Paesi. Con questa iniziativa, il governo cinese ha voluto fornire una piattaforma di confronto globale alla luce delle più recenti riforme approvate, che hanno ampliato il raggio di apertura dell’enorme mercato asiatico. Per l’Italia era presente anche SACE SIMEST, Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP. Abbiamo raggiunto Alessandro Decio, Amministratore Delegato e Direttore Generale di SACE, per saperne di più.


A cura della Redazione


AD Decio, benvenuto su Scenari Internazionali. L’Italia, già ospite d’onore alla Fiera Internazionale della Cina Occidentale di Chengdu in ottobre, anche al CIIE si è mossa prontamente con la sua macchina istituzionale-imprenditoriale.
In particolare, SACE SIMEST ha siglato un Protocollo d’Intesa con Bank of China. Di cosa si tratta?

Insieme a Bank of China ci siamo impegnati a collaborare per facilitare l’importazione di beni e servizi italiani da parte di imprese cinesi, attraverso l’identificazione e lo sviluppo di soluzioni di export credit che rendano ancora più competitiva l’offerta italiana. Il focus prioritario di quest’accordo è il settore dell’aviazione civile e in particolare quello degli elicotteri civili.
Visti i buoni rapporti esistenti tra le compagnie cinesi d’aviazione civile e le loro controparti italiane, lavoreremo al fianco di Bank of China anche per cercare sempre nuove opportunità di business in quest’ambito , rafforzando le relazioni d’interscambio tra i nostri Paesi.

In vista del Business Forum Italia-Cina, previsto nel quadro del CIIE, SACE SIMEST aveva pubblicato una nota che riassume i nuovi trend del mercato cinese, dove sono ormai i consumi interni a fare da traino di un’economia sempre più caratterizzata dal primato dei servizi e dall’innovazione. Quali sono oggi i settori del Made in Italy più ricercati in Cina?
Ad oggi i settori che hanno registrato trend particolarmente positivi sono la meccanica strumentale e i mezzi di trasporto. Buone in particolare le previsioni per gli autoveicoli, che beneficeranno dell’abbattimento dei dazi sull’import di auto annunciato dal governo cinese. Oltre a questi comparti, particolare attenzione va data ai settori su cui sta puntando la Cina per sostenere le proprie strategie di crescita, improntate allo sviluppo dei consumi, all’upgrade manifatturiero ed infrastrutturale e a sempre più elevati standard ambientali e tecnologici.
In questi nuovi ambiti, l’Italia potrà offrire servizi e tecnologie per la tutela ambientale e per le energie rinnovabili, prodotti farmaceutici, attrezzature mediche e biomedicali, servizi di progettazione e realizzazione di strutture ospedaliere, infrastrutture e linee di trasporti, oltre alla fornitura dei relativi materiali.

Il nostro Ministero per lo Sviluppo Economico ha recentemente lanciato una Task Force Cina, su iniziativa del Sottosegretario Michele Geraci. In che modo questa struttura faciliterà le relazioni economiche e commerciali fra i due Paesi? Come si affiancherà alle attività in loco del Gruppo CDP?
Il cantiere per l’Italia è aperto e siamo pronti a fare la nostra parte in quest’importante iniziativa, anche attraverso i nostri uffici di Shanghai e Hong Kong, per offrire un punto di riferimento e di intermediazione con i principali stakeholder economico-finanziari cinesi e sostenere le imprese italiane che vogliono crescere in questo mercato.

SACE SIMEST è la prima agenzia di credito all’esportazione europea ad aver aperto una sede nella Cina continentale, proprio a Shanghai lo scorso giugno, che è andata così ad aggiungersi a quella di Hong Kong, riferimento per il Sud-est asiatico. Qual è il bilancio di questi primi cinque mesi di attività?
Con l’apertura di Shanghai abbiamo colto tempestivamente i nuovi segnali di apertura nei confronti dell’export credit in Cina e la nostra presenza costituisce effettivamente un unicum tra i nostri principali competitor internazionali. I tanti progetti che abbiamo allo studio confermano l’efficacia di questa decisione: dall’inaugurazione del nostro ufficio lo scorso luglio, stiamo già lavorando a circa 400 milioni di nuove operazioni a sostegno di commesse italiane in settori di eccellenza Made in Italy, dalla meccanica all’agroalimentare. Un risultato che ci rende orgogliosi e che ci auguriamo di far crescere sempre più.


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