Italia-Vietnam. Quali prospettive di cooperazione? A tu per tu coi consoli di Torino e Napoli

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Alla fine del prossimo mese di marzo, Italia e Vietnam festeggeranno il cinquantesimo anniversario dell’avvio ufficiale delle relazioni diplomatiche. Il 23 marzo 1973, infatti, i nostri due Paesi stabilirono rapporti bilaterali sulla base di un’amicizia dalle radici antichissime. Ne abbiamo parlato con Sandra Scagliotti e Silvio Vecchione, Consoli della Repubblica Socialista del Vietnam, rispettivamente, a Torino e Napoli.


A cura della Redazione


Console Scagliotti, bentornata su Scenari Internazionali. Fervono i preparativi per gli eventi in programma nel corso di quest’anno finalizzati a celebrare i cinquant’anni di relazioni tra Roma e Hanoi. Cosa può dirci di più?
Il 2023 sarà un anno di particolare rilievo nel quadro delle Relazioni diplomatiche Italia Vietnam. Ricorre infatti il cinquantesimo anniversario dell’avvio dei rapporti bilaterali tra i due Paesi e nel contempo si celebra il decimo anniversario del Partenariato strategico siglato nel 2013. Col tempo, questa amicizia è cresciuta sia sul piano della cooperazione che sul piano istituzionale, sino alla ratifica del partenariato strategico nel 2013, che si è via via intensificato sino a coprire, accanto ai tradizionali ambiti economici, turistici e culturali, nuovi settori: dall’economia verde a quella digitale ed altro ancora.
Nel corso di questi cinquant’anni sono stati raggiunti numerosi traguardi al punto che, oggi, il Vietnam è il principale partner commerciale dell’Italia tra i Paesi dell’ASEAN mentre l’Italia è il quarto partner commerciale del Vietnam tra i Paesi UE. Basti soltanto considerare che nel 2022, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, l’interscambio commerciale bilaterale ha raggiunto quota 6,2 miliardi di dollari, in crescita dell’11% rispetto all’anno precedente.
Durante l’anno in corso, le celebrazioni saranno molteplici in tutto il territorio italiano. Abbiamo in calendario un folto programma di eventi in collaborazione con l’Ambasciata del Vietnam a Roma e con il Consolato del Vietnam di Torino. Sono in agenda su tutto il territorio nazionale workshop, mostre d’arte, incontri con le imprese, sfilate di moda e attività culturali legate alla cucina vietnamita tradizionale. Previste anche diverse missioni imprenditoriali riservate a coloro che intendono espandere il proprio mercato in Vietnam attraverso incontri mirati e B2B.
A Torino, in particolare, punteremo sulla crescita verde, sulla sostenibilità e cambiamento climatico: webinar, convegni internazionali su alcuni dei temi più ‘caldi’ e che costituiscono sfide comuni per i nostri due Paesi. Altri focus nel capoluogo piemontese riguarderanno gli studi storici, così come il turismo, poiché è necessario oggi rilanciare e far conoscere sia la storia che la cultura di questa civiltà quadrimillenaria e, non di meno, promuovere a tutto campo la nuova immagine di un Paese che non evoca più soltanto la memoria di una lunga guerra ma si compone di una realtà complessa, affascinante e dinamica. Un Paese, ma soprattutto un popolo, che, una volta scoperto, non si potrà che amare.

Console Vecchione, benvenuto su Scenari Internazionali. Come Torino e il Piemonte, anche la città di Napoli e la Campania sono realtà dinamiche nel quadro delle relazioni diplomatiche italo-vietnamite, nonostante il Consolato si sia formato più recentemente. Quali iniziative sono in cantiere?
Il Consolato del Vietnam a Napoli è attivo dal 2019 e, nonostante la pandemia, sono numerosi gli eventi e le attività culturali ed imprenditoriali che ha portato avanti nel corso degli ultimi anni, contribuendo significativamente alla missione diplomatica del Vietnam in Italia. Il Consolato si è fatto promotore di eventi come, ad esempio, incontri B2B tra partner italiani e partner vietnamiti, la sigla di Memorandum d’Intesa riguardanti gli scambi culturali tra università vietnamite e università del territorio campano, seminari in collaborazione con l’Unione Industriali di Napoli, lezioni di master universitari, workshop e mostre d’arte.
Il sistema imprenditoriale campano ha mostrato grandissimo interesse verso l’economia del Vietnam. Associazioni di categoria e gruppi imprenditoriali hanno utilizzato i servizi e i network del Consolato per informarsi su tutte le opportunità di investimento e commerciali per le imprese italiane in Vietnam. Ricordiamo infatti che il Paese negli ultimi anni sta attirando l’attenzione di imprenditori da tutto il mondo e attualmente il Vietnam è il primo partner commerciale dell’Italia nell’ASEAN, grazie anche all’attività dell’Unione Europea che sta supportando accordi di libero scambio con il Paese, tra cui l’EVFTA, in vigore dal 2020, che prevede la progressiva eliminazione dei dazi in entrata e in uscita da realizzarsi nei prossimi 10 anni.

Com’è oggi il Vietnam? Quali sono i settori su cui le imprese campane e italiane possono puntare per sviluppare in direzione vietnamita la loro internazionalizzazione?
La partita geopolitica si è spostata nell’area Asia-Pacifico, già locus privilegiato del baricentro economico mondiale dall’inizio del millennio. All’interno di questa regione, l’ASEAN si è fatta promotrice, sin dagli anni Novanta, di un intenso processo di regionalizzazione asiatica, dapprima intessendo dapprima stretti rapporti bilaterali, economici e commerciali con i Paesi asiatici circostanti e successivamente promuovendo una spinta al multilateralismo che è culminata con la firma del Partenariato Economico Globale Regionale (RCEP), l’accordo di libero scambio più esteso al mondo, promosso dall’ASEAN e da Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda. Si tratta di un’area estremamente dinamica, che sta conoscendo uno sviluppo impressionante.
In questo contesto, il Vietnam si pone in testa al blocco ASEAN per ritmo di crescita. L’economia nazionale, infatti, in trent’anni, ossia dall’avvio delle riforme del Doi Moi, si è trasformata da sistema prettamente agricolo a sistema a trazione industriale, caratterizzato dalla produzione di beni e servizi ad alto valore aggiunto. Per fare un esempio: il Vietnam appare oggi come un Paese segnato da un’elevata presenza di parchi industriali. Se guardiamo alla provincia meridionale di Binh Duong, questa si presentava negli anni Novanta come una zona rurale, mentre oggi è un importantissimo hub industriale, composto da un numero di aree industriali in continua crescita.
Negli ultimi anni stiamo assistendo al reshoring di diverse catene di fornitura di gruppi industriali multinazionali. Molte aziende stanno riallocando i loro impianti produttivi da altri Paesi asiatici verso il Vietnam, segno di una stabilità politica e di un contesto fiscale e legislativo che favorisce gli investimenti diretti esteri nel Paese.
Per le imprese campane e italiane vi sono numerose opportunità. Per quanto riguarda le importazioni di prodotti, le aziende vietnamite possono offrire all’Italia affidabilità ed una manodopera altamente qualificata. Inoltre, complice la forte crescita interna al Vietnam, le imprese campane possono trovare un nuovo mercato di sbocco, soprattutto nel settore agroalimentare e dei beni di lusso, dove la richiesta è in costante crescita.

Come vede il Vietnam del futuro?
Viaggio frequentemente in Vietnam da oltre vent’anni e ad ogni rientro ne sono sempre più sorpreso ed entusiasta. Il Vietnam è già il futuro. In un Paese in continua evoluzione, guidato da giovanissimi, dove vengono incubate un gran numero di start-up hi-tech, dove le criptovalute vengono usate al portatore con una delle più alte diffusioni al mondo, è difficile immaginare ulteriori scenari futuristici. È certo che – secondo fonti autorevoli quali economisti, fondi di investimento e altri organismi di rilevanza internazionale – il Vietnam è il Paese dove investire in questo momento e di cui sentiremo sempre più parlare nei prossimi anni.




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