L’Organizzazione degli Stati Turcofoni sta diventando un attore geopolitico centrale in Eurasia

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Fondata nel 2009, da qualche anno l’Organizzazione degli Stati Turcofoni (OTS) sta assumendo le caratteristiche di una realtà sempre più assertiva ed influente nell’ambito delle relazioni internazionali, forte della presenza di Paesi non soltanto ricchi di materie prime energetiche ma anche capaci di sviluppare reti infrastrutturali che stanno ridisegnando, almeno in parte, le rotte del commercio globale, soprattutto tra Europa ed Asia. A questo riguardo proponiamo qui di seguito la traduzione in italiano di un articolo di Vasif Huseynov, Senior Advisor presso l’AIR Center di Baku, pubblicato lo scorso 10 giugno per il portale di informazione commonspace.eu.


di Vasif Husyenov
[Senior Advisor presso l’AIR Center]



Il Vertice Informale dell’Organizzazione degli Stati Turcofoni (OTS), tenutosi il 20 e 21 maggio scorsi a Budapest, in Ungheria, ha posto una significativa pietra miliare nell’ambito della crescente influenza geopolitica di questo consesso. Ospitato dal primo ministro ungherese Viktor Orbán, l’incontro ha riunito i leader di Azerbaigian, Kazakhstan, Kirghizistan, Turchia e Uzbekistan, affiancati dai rappresentanti dei membri osservatori, ovvero l’Ungheria, il Turkmenistan e la Repubblica Turca di Cipro Nord. Questo vertice, il primo dell’organizzazione ad essere ospitato da un Paese osservatore, ha sottolineato il ruolo dell’Ungheria quale ponte tra il mondo turcico e l’Europa, riflesso nel tema Punto di Incontro tra Est ed Ovest.

Il summit si è concluso con l’adozione della Dichiarazione di Budapest, una tabella di marcia strategica che riafferma l’impegno dell’OTS per l’unità, la cooperazione e la risoluzione delle sfide globali. L’evento ha evidenziato l’evoluzione dell’organizzazione in uno straordinario attore geopolitico, soprattutto per i Paesi dell’Asia Centrale e l’Azerbaigian, mentre questi attraversano complesse dinamiche regionali nella salvaguardia della loro indipendenza e nel contrasto delle minacce alla loro sicurezza.

L’OTS, creata nel 2009 sulla base dell’Accordo di Nakhchivan, si è trasformata da modesto consiglio di cooperazione a solida realtà intergovernativa tra le nazioni turcofone. Iniziamente fondata da Azerbaigian, Kazakhstan, Kirghizistan e Turchia, cui nel 2019 si è unito l’Uzbekistan in qualità di membro a pieno titolo, l’organizzazione oggi rappresenta una popolazione di oltre 170 milioni di persone ed un PIL aggregato di circa 2.000 miliardi di dollari. Il suo quadro istituzionale, che comprende il Consiglio dei Capi di Stato e il Consiglio dei Ministri degli Esteri, ed organismi specializzati quali l’Accademica Turcica e l’Organizzazione Internazionale per la Cultura Turca (TURKSOY), facilita la cooperazione negli ambiti della politica, dell’economia, della cultura e della sicurezza. La visione strategica dell’OTS, illustrata nel rapporto Turkic World Vision 2040, pone l’accento su fiducia reciproca, solidarietà politica ed integrazione economica, facendo dell’organizzazione un contrappeso alle pressioni esterne affrontate dai suoi singoli Paesi membri.

L’Azerbaigian, membro fondatore, sintetizza il ruolo dell’OTS nella salvaguardia dell’indipendenza. Il presidente Ilham Aliyev ha ripetutamente sottolineato l’importanza del mondo turcico quale “famiglia” dell’Azerbaigian, rappresentando un pivot strategico per l’unità turcica quale pietra angolare della sua politica estera. Tale approccio ha acquisito rilevanza dopo la vittoria dell’Azerbaigian nella Seconda Guerra del Karabakh del 2020, che ha ripristinato la sua integrità territoriale e messo in evidenza il sostegno diplomatico e morale dei Paesi membri dell’OTS. All’inequivocabile supporto dell’organizzazione si contrappongono gli approcci selettivi di alcune istituzioni occidentali, rafforzando la fiducia dell’Azerbaigian nell’OTS quale piattaforma affidabile. La Dichiarazione di Shusha del 2021, firmata con la Turchia, ha elevato le relazioni bilaterali al livello di alleanza formale, con disposizioni per la difesa congiunta e le misure di sicurezza. Questo partenariato, descritto con la formula “una nazione, due stati”, funge da asse portante dell’OTS ed offre agli altri Stati membri un piano d’azione da seguire.

L’attenzione dell’OTS per la cooperazione nel quadro della sicurezza è un meccanismo cruciale per contrastare le minacce all’indipendenza dei suoi Paesi membri. La Dichiarazione di Budapest evidenzia un impegno congiunto a combattere il terrorismo, il crimine organizzato e le minacce informatiche, con un particolare apprezzamento per gli sforzi profusi dalla Turchia nella stabilizzazione della Siria. I vertici recenti hanno conferito la priorità alla collaborazione difensiva, con l’Azerbaigian che ha proposto partenariati nell’industria militare ed esercitazioni congiunte. Queste iniziative affrontano sfide condivise come quelle poste dall’estremismo e dal narcotraffico, fenomeni particolarmente pressanti in Asia Centrale a causa della vicinanza della regione all’Afghanistan. Il Meccanismo di Protezione Civile dell’OTS e le strategie di difesa coordinate consolidano la resilienza degli Stati membri, consentendo loro di affrontare collettivamente le pressioni esterne senza allinearsi ad alcun blocco di potere globale.

L’integrazione economica è un altro pilastro attraverso cui l’OTS rafforza l’indipendenza dei suoi Paesi membri. Il Corridoio Trans-Caspico, o Corridoio Mediano, che collega l’Asia Centrale all’Europa attraverso Azerbaigian e Turchia, è l’arteria della cooperazione tra gli Stati aderenti all’organizzazione. Questi, quali attori strategici interessati al corridoio, traggono vantaggi dall’incremento del commercio e dalle opportunità di investimento. Gli Stati dell’OTS lavorano alacremente a nuovi strumenti finalizzati ad ottimizzare questa connessione viaria. Ad esempio, l’Accordo del Corridoio per la Semplificazione Doganale, siglato al vertice di Samarcanda del 2022, è entrato in vigore il 29 novembre 2024. L’intesa ha introdotto un sistema elettronico progettato per consentire alle Autorità Doganali delle Parti di scambiare in anticipo informazioni riguardo le merci trasportate tra i rispettivi confini.

Gli Stati membri hanno raggiunto anche un accordo sull’adozione della Convenzione ONU sui Trasporti Internazionali su Strada (TIR) per il sistema eTIR, che aggiorna i processi doganali internazionali e consente la condivisione sicura dei dati tra i Paesi partecipanti. Nel 2022, l’Azerbaigian e l’Uzbekistan sono diventate le prime due nazioni ad eseguire con successo un’operazione di trasporto utilizzando il sistema eTIR. L’adozione di tale sistema da parte dei due Paesi ha ridotto i costi di trasporto e migliorato l’efficienza logistica. Il commercio dell’Uzbekistan con gli altri Stati membri dell’OTS è quasi triplicato dal 2017, toccando quota 10 miliardi di dollari, a conferma dell’impatto economico dell’organizzazione. L’accordo sul Fondo di Investimento Turcico, il primo istituto di mutua tra i Paesi turcofoni, è entrato in vigore nel 2024, e sostiene ulteriormente la cooperazione economica, rafforza l’autosufficienza e riduce la dipendenza dai sistemi finanziari esterni. Il Fondo, con un capitale totale autorizzato pari a 600 milioni di dollari, è pensato per promuovere l’imprenditorialità, la crescita, la creazione di posti di lavoro, la ricerca e l’innovazione attraverso il supporto alle piccole e medie imprese (PMI).

Anche l’unità linguistica e culturale gioca un ruolo decisivo nella strategia dell’OTS per proteggere la sovranità degli Stati membri. L’adozione di un alfabeto turcico comune di 34 lettere nel 2024, passando dal cirillico al latino, potenzia l’unità linguistica e contrasta le storiche influenze sovietiche. Le iniziative culturali, come ad esempio la promozione da parte del TURKSOY delle arti turciche e la ricerca svolta dall’Accademia Turcica sull’eredità condivisa, rafforza l’identità comune, che da parte sua sostiene la solidarietà politica. Per l’Azerbaigian e gli Stati dell’Asia Centrale, questa coesione culturale fornisce uno strumento di influenza per affermare le loro singole identità sulla scena globale, contrastando le pressioni culturali e politiche esterne.

L’OTS brama di diventare un attore di spicco a livello globale con una considerevole presenza internazionale. Il suo status di osservatore presso l’Organizzazione per la Cooperazione Economica e le richieste per ruoli analoghi presso le Nazioni Unite e l’Organizzazione per la Cooperazione Islamica evidenziano l’ambizione di amplificare su scala internazionale la voce del mondo turcico. L’ufficio di Budapest rafforza i rapporti con le istituzioni europee, facendo della stessa Ungheria una porta d’accesso all’UE e all’OSCE. Queste connessioni conferiscono influenza diplomatica, consentendo ai Paesi membri dell’OTS di affrontare le rivalità globali mantenendo l’autonomia strategica. Il sostegno unitario dell’organizzazione alle candidature internazionali – come la richiesta dell’Uzbekistan per il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (2035-2036) e dell’Azerbaigian per il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO (2025-2029) – aumenta la loro influenza globale.

Per l’Azerbaigian e gli Stati dell’Asia Centrale, l’OTS è più di un’alleanza regionale; è uno scudo strategico contro le minacce esterne ed una piattaforma per affermare l’indipendenza. Rafforzando la solidarietà politica, l’integrazione economica e l’unità culturale, l’organizzazione offre ai suoi Paesi membri l’opportunità di affrontare un mondo multipolare senza allinearsi ad alcun blocco di potere globale. È questo un aspetto di fondamentale importanza sullo sfondo dei continui cambiamenti geopolitici che hanno accresciuto l’esigenza di unità regionale.

L’OTS fornisce a questi Stati un quadro culturalmente e storicamente allineato per ridurre la dipendenza dalle potenze vicine. Mentre l’organizzazione continua ad espandere la sua capacità istituzionale e la sua presenza internazionale, il suo ruolo di contrappeso alle pressioni geopolitiche potrà solo crescere, consolidando il posto del mondo turcico nell’ordine globale emergente. L’Organizzazione degli Stati Turcofoni è quindi pronta a diventare un attore importante nella creazione del futuro dell’Eurasia ed oltre, potenziando la sovranità e l’indipendenza dei suoi Stati membri.




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