Photo credit © Presidenza della Repubblica Italiana
Mercoledì scorso, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha proseguito la sua visita di Stato ufficiale nella Repubblica Popolare Cinese, che si concluderà il prossimo 26 febbraio, incontrando il presidente Xi Jinping presso il Palazzo della Grande Sala del Popolo a Pechino in occasione della sessione di chiusura del IV Business Forum Italia-Cina e dell’inaugurazione del I Forum Culturale Italia-Cina. Il vertice ha promosso ed esteso il partenariato strategico tra i due Paesi, allargando gli spazi di cooperazione già presenti in svariati ambiti (economico, commerciale, scientifico, formativo e sanitario), dando grande risalto anche alla dimensione culturale, sottolineata da entrambi i capi di Stato.
Proponiamo qui di seguito il discorso integrale del presidente Mattarella.
Signor Presidente della Repubblica Popolare Cinese,
Signori Ministri, Vice Ministri e Sottosegretari,
Autorità,
Signore e Signori delegati,
sono particolarmente lieto di partecipare insieme al Presidente Xi Jinping – nella prestigiosa sede del Museo Nazionale – alla cerimonia di chiusura della quarta sessione del Business Forum e all’edizione inaugurale del Forum Culturale fra Cina e Italia.
Quella di oggi è un’occasione del tutto speciale.
Per la prima volta si trovano riunite insieme espressioni tra le più autorevoli della cultura e dell’imprenditoria dei nostri Paesi con l’obiettivo, fortemente condiviso, di far compiere alle nostre relazioni bilaterali un nuovo, importante, passo in avanti.
Questa occasione di dialogo ci consente di porre in primo piano l’impegno dei nostri Paesi a sviluppare una collaborazione autenticamente a tutto campo.
Una collaborazione non limitata alla pur rilevante sfera economica ma che sappia giovarsi, traendone supporto e motivazione, della piena consapevolezza – comune a Cina e a Italia – di essere eredi di civiltà e tradizioni millenarie.
Il Forum è uno strumento importante per rispondere all’esigenza, avvertita da entrambi i nostri Paesi, di aprire un nuovo capitolo nelle nostre già intense relazioni culturali.
Le numerose iniziative già in atto possono avvantaggiarsi di un quadro di riferimento determinante a fungere da moltiplicatore per lo sviluppo di progetti e proposte.
E’ questo lo spirito che anima lo sguardo con cui ci rivolgiamo con particolare interesse all’iniziativa “One Belt, One Road”, pronti a contribuirvi anche in una dimensione che superi l’ambito strettamente economico e commerciale.
L’Italia ritiene di poter concorrere alla costruzione di una nuova Via della Seta – anzi, per meglio dire, alle nuove Vie della Seta -, che siano certo i nuovi percorsi del commercio e dell’ingegno costruttivo, ma anche della cultura, della conoscenza e di una sempre maggiore comprensione reciproca, in un processo di stimolo e di accrescimento vicendevoli.
Siamo estremamente orgogliosi che i cittadini di una società con radici e tradizioni tanto profonde – quale quella cinese – guardino all’Italia e alla sua cultura con interesse e considerino il suo stile di vita un punto di riferimento. Siamo altresì fieri di essere tra le mete turistiche per milioni di turisti cinesi, attratti dal nostro patrimonio artistico e paesaggistico.
Grande rilievo e progresso ha la conoscenza delle rispettive lingue e culture e con grande piacere assistiamo all’accrescersi delle relazioni tra le università cinesi e quelle italiane, all’incremento dello studio nei sistemi scolastici delle lingue dei due Paesi, alla vivacità di scambi tra le comunità artistiche.
I legami di amicizia tra i nostri due popoli sono la migliore garanzia del progresso al quale possiamo insieme contribuire nel contesto internazionale.
Signor Presidente Xi Jinping,
le parole che ha pronunciato, nel gennaio scorso, al Forum di Davos, ci sono apparse di grande significato. L’Italia ha sempre sostenuto l’utilità di una condivisa responsabilità internazionale per costruire la pace.
Condividiamo pienamente il Suo auspicio di un’azione collettiva che imprima maggiore efficacia ai processi di governance dell’economia mondiale e che possa – tra l’altro – contribuire a ridurre distorsioni, ormai non più tollerabili, prima fra tutte l’ineguale distribuzione del reddito, causa principale del fenomeno delle migrazioni, che ha assunto, nell’ultimo periodo, una dimensione globale e drammatica.
Le sue rassicurazioni circa l’impegno della Cina a proseguire una politica di progressiva apertura economica e la riaffermata disponibilità a facilitare sempre più l’accesso degli operatori esteri al mercato cinese, sono incoraggianti per quanti, come l’Italia, credono nella interdipendenza dei popoli e delle rispettive società, nel rispetto delle identità e dei valori di ciascuno.
Si tratta di questioni particolarmente rilevanti per l’Italia e per il nostro tessuto imprenditoriale.
Il livello di interscambio raggiunto, la sua diversificazione e la fiorente collaborazione bilaterale sul piano industriale evidenziano il crescente grado di collaborazione esistente tra i nostri sistemi economici.
Cina e Italia – nella diversità delle rispettive dimensioni, della struttura produttiva e delle sfide con cui si confrontano – sono, sotto il profilo della centralità che l’export riveste nelle rispettive economie, assai simili.
Mi auguro che proseguano sempre più iniziative congiunte e che, in un futuro prossimo, vi sia ancora più Cina in Italia e più Italia in Cina.
L’Italia può presentare esperienze e conoscenze in settori di grande interesse per la Cina, quali la sicurezza alimentare, la salute, le tecnologie ambientali, l’urbanizzazione sostenibile, la logistica e i trasporti, l’aerospazio.
Settore pubblico e imprese sono chiamate a operare, in entrambi i Paesi, per utilizzare al massimo le potenzialità esistenti, al fine di favorire relazioni economiche intense, e sempre più equilibrate e mutualmente vantaggiose in questi e in altri settori.
Sul piano degli investimenti, ad esempio, la rilevante crescita di flussi cinesi indirizzati, negli ultimi anni, verso l’Italia, testimonia un’inversione di tendenza rispetto a un passato – anche recente – ove era la quota degli investimenti italiani in Cina ad essere largamente prevalente.
Interpretiamo questa manifestazione come il positivo risultato di un accresciuto apprezzamento da parte degli investitori cinesi, delle opportunità di crescita offerte dal “sistema Italia” e della fiducia da essi riposta nelle riforme promosse per attrarre sempre maggiori investimenti esteri.
Gli investimenti produttivi cinesi trovano – e troveranno – nel nostro Paese una destinazione sicura e un clima incoraggiante.
Come ho accennato poc’anzi, nutriamo massimo interesse per l’iniziativa “One Belt, One Road” e siamo convinti che il sistema di porti e logistica italiano offra alla Cina la possibilità di completare, nel modo più efficiente e conveniente possibile, l’ultimo, prezioso tratto di questa “Nuova Via della Seta” fino al cuore dell’Europa.
Il sistema portuale italiano rappresenta, del resto, un’eccellenza anche per il potenziale di espansione verso l’Europa Centrale e Orientale.
Signor Presidente Xi Jinping,
a quasi cinquant’anni dall’avvio di relazioni diplomatiche tra la Repubblica Popolare Cinese e la Repubblica Italiana, oggi compiamo un nuovo passo per l’ulteriore intensificazione dei nostri rapporti sul fronte economico e culturale.
Lo spirito di quei giorni deve guidare questa nuova fase, questo salto di qualità delle nostre relazioni, ben testimoniato dall’intensificarsi dei rapporti e delle visite ad alto livello avvenuto in questi ultimi anni.
Fonte: Quirinale – Presidenza della Repubbica Italiana