Moda. AltaRoma2018: tra giovani talenti e messaggi sociali, la fashion-week capitolina cerca il rilancio definitivo

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Roma omaggia la donna e la moda diventa un messaggio contro la violenza
di Ludovica Francesca Mallardo

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ROMA – I temi di questa nuova edizione della fashion week romana sono la femminilità, la consapevolezza di sé stessi, l’accettarsi ed un’estetica individuale del tutto personale che caratterizzano le collezioni presentate da designer emergenti, innovativi e non, approdati sulle passerelle capitoline in questo mese di gennaio.
Un’estetica di gioia sentita, individuale e contemporanea, capace di rendere esclusivi anche i capi più comuni. È questa la visione della travolgente designer Anna Francesca Ceccon, che propone un mondo colorato ed ottimista, dalle sfumature varie. Il suo brand, Moi Multiple, riflette le diverse personalità della donna contemporanea grazie ad un’identità stilistica transitoria, in divenire e sempre mutevole. La dicotomia tra movimento e fissità, tra chiaro e scuro, tra linee sinuose, volumi inaspettati, lavorazioni semplici e tessuti morbidi, diventano per la designer un mezzo con cui raccontare un individuo sempre più sfaccettato, dall’identità e dai desideri molteplici.
AltaRoma 2018 ha preso il via il 25 gennaio scorso per concludersi tre giorni più tardi, e ha promosso collezioni non solo di lusso quotidiano ma anche di lusso d’élite, come ad esempio la storica maison Gattinoni, che ha presentato la collezione couture Primavera-Estate 2018. Guillermo Mariotto, direttore artistico della maison, ha presentato una collezione dedicata al femminismo e alla femminilità. Le sue donne sono forti e consapevoli di sé stesse, rubano camicie ai loro uomini e le indossano con baschi, cappelli a falda larga e voile over. In passerella, per la prima volta, sfila Gessica Notaro, la ragazza vigliaccamente sfregiata con l’acido dal suo ex compagno: ha sfilato in shorts e giacca sexy, fiera di percorrere la passerella ed incurante del giudizio altrui. Forte e determinata, con la voglia di guarire e di riprendersi la sua vita, ha aiutato la maison a promuovere la collezione “Heritage”, omaggio alla donna, consapevole e con insolente spavalderia, con eleganza regale e sofisticata, come i camei che la donna Gattinoni ama collezionare. Sfilano chiffon e trasparenze con applicazioni di pizzo macramè o perle, colli importanti, giacche traforate e pliss.
AltaRoma si conclude con la sfilata di Francesco Scognamiglio che ha festeggiato i vent’anni della maison. Lo stilista ha mostrato quindici abiti d’alta moda dove ognuno racconta una storia di passione: Scognamiglio dichiara che tutto il suo lavoro, tutte la sue creazioni sono frutto dell’amore per le donne, della loro bellezza e della loro gentilezza ed è così assurdo che, ancora oggi, qualcuno faccia loro del male gratuitamente.


AltaRoma si rimette in pista e tiene accesa la speranza di scongiurarne la chiusura
di Mariacristina La Rosa

ROMA – Lo scorso 25 gennaio ha dato il via alla moda romana. Come ogni anno due sono gli appuntamenti di AltaRoma: gennaio e luglio. Questa edizione si è caratterizzata per le novità, l’originalità, la qualità e la sorpresa. Molti sono stati infatti i momenti dedicati al supporto dei giovani designer, mission principale della kermesse capitolina. La scorsa edizione sembrava presagire la chiusura dell’evento, a causa del paventato disimpegno di Roma Capitale. In realtà, quello che appariva come l’inizio di una crisi si è trasformato in un grande rinnovamento per AltaRoma dal punto di vista dell’organizzazione, delle presenze e dei nuovi appuntamenti.
La manifestazione si è divisa in fashion show, presentazioni e talk svolti in tre principali location: il Guido Reni District, la Galleria Nazionale e il MAXXI Museo Nazionale. In passerella hanno mostrato le loro creazioni stilisti emergenti, vincitori del progetto di scouting Who is on next?, e stilisti affermati per un mix di stili, culture e tradizioni. Tra le più significative rientra la collezione di haute couture SS18 “Opera Orientale” di Filippo Laterza. Il giovane couturier sceglie come tema del suo show il viaggio immaginario della Via della Seta. Uno stile che vuole essere, dunque, un ponte tra Oriente e Occidente, un cammino fra culture e tradizioni, dove si fondono l’arte del ricamo e l’artificio. Colori a contrasto. Tulle, seta, duchesse, broccato, adornati da stampe dell’Opera di Pechino “Liampu”, del Castello inglese di Cardiff, degli Highgrove Garden ecc. … Lo stilista precisa: «Volevo esprimere la mia libertà creativa attraverso i colori e spero di esserci riuscito, ma in pedana ci sono anche sette abiti nuziali, dedicati a mia nonna che ho perso da poco e che è stata la mia maestra, visto che aveva una sartoria di abiti da sposa». Il suo è stato uno show che sicuramente non sarà dimenticato dall’alta moda romana.
Altro show degno di nota è quello del brand Miahatami. La stilista Narguess Hatami torna a Roma per presentare la sua “Revolutionary Road”. Attraverso questa collezione vuole portare il marchio verso una rivoluzione creativa e con l’intenzione di trasmettere la cultura persiana. In particolare prende ispirazione dale riforme della “Rivoluzione Bianca”. L’obiettivo della designer è quello di miscelare non le etnie ma le culture, dando una seconda vita all’arte, ai monumenti e ai colori e facendo rivivere le bellezze dell’Iran attraverso la sua collezione. Capi e calzature nei quali ritroviamo stampe e colori tradizionali persiani per un’immersione totale nei costumi del suo Paese d’origine.
Menzionando le principali sfilate, non si può fare a meno di ricordare Marco Rambaldi, finalista di WYON 2017. Rambaldi porta in passerella non solo la leggerezza dei capi ma anche una parte impegnata. Attraverso le sue collezioni, infatti, vuole lanciare dei messaggi sociali. Trasforma segni e parole in abiti come armi, tra seduzione e impegno civile, dove la donna smette di essere oggetto e diventa soggetto attivo nella costruzione del suo mondo. La collezione Fall/Winter 2018-2019 è ispirata alla liberazione sessuale dei primi anni Settanta. A questo scopo sfilano donne di tutte le età, ma la protagonista è l’amica transgender Valerie Taccarelli. Il messaggio di libertà e liberazione da tutti gli stereotipi è arrivato forte e chiaro a chi ha guardato lo show. Il designer bolognese afferma: «Sono al settimo cielo e ringrazio AltaRoma per questa grande opportunità di sfilare in calendario. Ho voluto in passerella tanti tipi di donne, non banali, per uscire dallo stereotipo della bellezza unica, giovane e magrissima».
Prosegue anche in quest’edizione la partnership tra AltaRoma e Portugal Fashion. Un progetto che supporta i giovani, mettendo a disposizione le opportunità offerte dal settore tessile nella Penisola Iberica: obiettivi comuni che legano i due eventi. Altaroma ha presentato “Portugal Fashion/Bloom”, sfilata collettiva dei 3 designer portoghesi David Catalán (menswear), Inês Torcato (womenswear e
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menswear) e Nycole (menswear), che ha presentato sulle passerelle le collezioni Fall/Winter 2018-2019 dei tre brand, in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Giovani Imprenditori (ANJE). Una collaborazione che ha solo risvolti positivi, portando novità, nuovi stimoli ed entusiasmo, e fornendo un’esempio per future collaborazioni tra diversi Paesi in chiave di sviluppo economico e di supporto dei talenti.
Tanti altri interessanti eventi hanno avuto luogo nei quattro giorni di AltaRoma, come la sfilata del brand Greta Boldini all’interno del Coin Excelsior, il talk che si è svolto al MAXXI con la presenza del direttore creativo di Dior Maria Grazia Chiuri, “Roman’s Romance – The Exhibition”: un progetto espositivo all’interno della Rinascente che ha messo in mostra abiti dei maggiori stilisti, celebrando così la creatività che Roma ha saputo ispirare e stimolare con la sua bellezza.
Tre le maison di moda più celebri presenti alla manifestazione romana, si segnalano: Renato Balestra, con la collezione SS18 “Il giardino incantato”, in cui tutte le nuances del verde hanno fatto da protagonista, dalla più tenue sino allo smeraldo; Guillermo Mariotto per Gattinoni “Heritage”, un omaggio al femminismo e alla femminilità con la presenza significativa di Gessica Notaro, la ragazza Miss Romagna – nota purtroppo alle cronache per essere stata sfregiata con l’acido dall’ex compagno – che ha indossato con disinvoltura i capi della casa di moda romana; e Francesco Scognamiglio, che ha chiuso AltaRoma con una sfilata speciale per i suoi venti anni di moda indipendente, unendo il passato e il futuro con una nuova collezione Couture Primavera/Estate 2018, un trionfo di sensualità e omaggio alla donna.
Infine non va dimenticata la novità maggiore dell’evento, ossia “Showcase”, un progetto organizzato presso il museo MAXXI, col sostegno di ICE-Agenzia, dove 40 brand emergenti italiani, con non più di dieci anni di carriera alle spalle, hanno presentato a rotazione le loro creazioni a buyer e giornalisti stranieri, che hanno la possibilità di confrontarsi direttamente con i designer. Silvia Venturini Fendi, presidente di Altaroma ha osservato: «Il progetto che presentiamo delinea sempre meglio quella che è la nuova identità di AltaRoma, una manifestazione che non riguarda più solo l’alta moda, ma che punta soprattutto alla promozione dei giovani e li sostiene nella creazione di nuove aziende. Showcase è uno strumento mirato al business e consolida il ruolo di hub della creatività che AltaRoma è riuscita a ritagliarsi grazie all’impegno dei soci e del Ministero dello Sviluppo economico». A proposito del futuro della manifestazione, la Fendi ha aggiunto: «Vogliamo avere Roma ed il suo sindaco al nostro fianco. È in corso un tavolo di lavoro per trovare delle soluzioni alternative all’attuale assetto di AltaRoma e sono fiduciosa che si riesca trovare una soluzione. Il CdA è in scadenza, ma credo in un futuro positivo per la manifestazione».
Al momento, l’addio di Roma Capitale non è ancora definitivo e sono in corso contatti per trovare forme di sostegno al di là della partecipazione diretta, come fanno sapere dal Campidoglio. Secondo i dati sciorinati da Adriano Franchi, direttore generale di AltaRoma, al momento i soci «sono gli stessi di sempre: Camera di commercio di Roma (56%), Regione Lazio (18,5%), Risorse per Roma per conto del Comune (18,5%) e Città Metropolitana di Roma (7%)», aggiungendo che questi ultimi tre «hanno previsto, o avviato, procedure di dismissione delle quote dalla società». Lo stesso Franchi sostiene che i fondi «sono stati tagliati del 72% nell’ultimo triennio, passando dai 3,24 milioni di euro del 2014 ai 900.000 euro del 2017, cifra confermata anche per il 2018. Grazie al contributo di 1,5 milioni del Ministero per lo Sviluppo Economico, erogato da ICE-Agenzia, per progetti a sostegno dei giovani, AltaRoma può contare su risorse per le due manifestazioni annuali [quella estiva si tiene a luglio, ndr] pari a 2,4 milioni, cifra comunque inferiore del 20% a quella garantita dai soci all’inizio del mandato del CdA nel 2015».
Tirando le somme dell’edizione gennaio 2018, il bilancio è comunque positivo. Le novità introdotte hanno portato afflusso di stampa, operatori e visitatori all’interno del Guido Reni District. Il MAXXI invece ha registrato la presenza di buyer, soprattutto stranieri. Il Made in Italy rimane un tema centrale e di sviluppo per tutto il Paese. Malgrado una minore risonanza rispetto ad altre settimane della moda, AltaRoma resta un appuntamento importante per il settore. Uno step necessario per i giovani designer, affinché il loro potenziale venga riconosciuto dagli addetti ai lavori, creando così una vera opportunità per il lancio del proprio brand.


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