Russia. In esclusiva, il rappresentante commerciale Igor Karavaev: L’economia digitale sta crescendo rapidamente

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Proponiamo qui di seguito l’intervista esclusiva realizzata da Scenari Internazionali con Igor Karavaev, Rappresentante commerciale della Federazione Russa in Italia, pubblicata alle pagg. 30-31 di Nel nuovo secolo digitale, ultimo numero cartaceo della rivista, come prezioso contributo integrativo al nostro articolo di approfondimento sull’economia digitale in Russia. Anticipiamo, così, con questo piccolo ‘assaggio’ on-line, la nuova pubblicazione, disponibile a breve, che – lo ricordiamo – contiene anche le interviste agli Ambasciatori di Cina, Germania, Giappone e Svizzera.


A cura della Redazione


Igor Karavaev © Rapp. commerciale russa in Italia
Dr. Karavaev, benvenuto su Scenari Internazionali. Si è da poco svolta l’ultima edizione del Forum Economico di San Pietroburgo. Uno spazio rilevante è stato riservato alla digitalizzazione e all’innovazione. A che punto è lo sviluppo dell’Industria 4.0 in Russia?
I mercati globali stanno subendo cambiamenti significativi sotto l’influenza della digitalizzazione. Il modo di vivere della gente cambia, emergono nuovi modelli di gestione, crescono nuovi settori dell’economia, generando nuovi bisogni. E noi in questo processo aspiriamo a prendere un posto degno. A livello nazionale si svolge la gran parte del lavoro sistematico: abbiamo sviluppato e stiamo attuando l’Iniziativa Nazionale Tecnologica, poi è stato approvato il programma statale Digital Economy. Il volume dell’economia digitale della Russia sta crescendo rapidamente: per cinque anni, dal 2012 al 2017, è cresciuto di 5 volte fino a 56,7 miliardi di euro (4.140 miliardi di rubli).
Entro il 2025, prevediamo di raddoppiare il volume dell’economia digitale. In Russia, quasi da zero, sono state create importanti aziende digitali come i portali digitali Kaspersky Lab e servizi ecosistemici, Yandex e Mail.ru, la più grande banca on-line indipendente al mondo, Tinkoff Bank. Sotto la pressione della digitalizzazione e delle nuove idee delle start-up rapide, il settore bancario ha cominciato a trasformarsi attivamente e in pochi anni da un settore conservativo è diventato uno dei più dinamici nel campo del processo decisionale e dell’attuazione da parte di analisti tecnologici di big data, intelligenza artificiale e blockchain. Tuttavia per passare all’Industria 4.0 e all’automazione completa di tutte le attività dell’azienda, è necessaria una buona base. Il lavoro si svolge in cinque direzioni fondamentali: regolamentazione normativa, personale e istruzione, formazione di competenze di ricerca e strutture tecniche, infrastruttura informativa e sicurezza delle informazioni.
È possibile sviluppare tutto ciò solo con la cooperazione tra aziende e Stato, e attraverso una costante interazione con i partner tecnologici e scientifici. L’implementazione del programma Digital Economy coinvolge società russe come Yandex, Rostekh, Sberbank, Skolkovo, Rostelecom e molte altre. È stato istituito, a questo proposito, il Ministero dello Sviluppo Digitale e delle Comunicazioni della Federazione Russa. Vista la portata del lavoro svolto, non sorprende che il tema della digitalizzazione sia discusso in occasione di importanti eventi organizzati in Russia, come il Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo. Eppure – ripeto – questa è una tendenza mondiale. Ad esempio, anche al Forum Economico Mondiale di Davos è stata organizzata una sezione dedicata all’economia digitale, al cui interno ha avuto luogo una tavola rotonda dal titolo La Russia nell’agenda digitale globale.

Uno dei maggiori problemi ereditati dal passato che il presidente Putin ha dovuto affrontare è la burocrazia, spesso eccessiva. Da qualche anno le cose stanno cambiando grazie alla creazione di un clima per gli investimenti più accogliente e alla semplificazione della macchina amministrativa. Che ruolo sta giocando la digitalizzazione in tutto questo?
La digitalizzazione influisce su tutti gli ambiti ed il sistema di gestione del governo non fa eccezione. La Russia ha raggiunto dei progressi significativi nello sviluppo di una piattaforma digitale per la fornitura di servizi pubblici e amministrativi.
Ora, nel nostro Paese, c’è un sistema unificato di interazione elettronica tra le istituzioni, sono stati creati centri multifunzionali di servizi statali – forniti secondo il modello dello sportello unico – ed è stato lanciato un portale elettronico di servizi statali. Per le autorità pubbliche è stabilito il divieto di richiedere ai cittadini e alle persone giuridiche la fornitura di documenti e informazioni sui servizi pubblici che sono a disposizione di altre autorità pubbliche e del governo locale. Tutto passa all’interno del sistema di interazione elettronica interdipartimentale. Nel 2017, il numero totale di transazioni – richieste ed espletate – nel sistema era di 20,2 miliardi e la quota della popolazione che utilizzava forme di interazione elettronica con lo Stato era pari al 64,5% del totale.

Nel 2005 fu approvata la legge istitutiva delle zone economiche speciali all’interno della Federazione Russa. Nel corso di questi tredici anni la loro presenza è diventata sempre più importante per l’economia nazionale, riuscendo ad attrarre diversi grandi investitori. Quali sono quelle più indicate nell’ambito delle industrie innovative?
In Russia ci sono 25 zone economiche speciali. Ogni zona è dotata di uno status giuridico speciale che offre agli investitori una serie di agevolazioni fiscali e preferenze doganali, oltre a garantire l’accesso ad infrastrutture di ingegneria, trasporti e imprese. I costi per gli investitori nella realizzazione di progetti nelle zone economiche speciali sono in media del 30% inferiori rispetto alle altre regioni della Federazione Russa.
Per sviluppare attività innovative sono state create zone economiche speciali di tipo tecnico-innovativo per la creazione e la realizzazione di prodotti scientifici e tecnici. L’ubicazione di tali zone nei più grandi centri scientifici ed educativi, che hanno una ricca tradizione scientifica e scuole di ricerca riconosciute, apre grandi opportunità per lo sviluppo di imprese innovative, per la produzione di prodotti ad alta intensità scientifica e per penetrare nei mercati russi e internazionali. Al momento ci sono sei zone economiche speciali di tipo tecnico-innovativo.
In dodici anni di lavoro nelle zone economiche speciali sono stati registrati più di 650 residenti, di cui oltre 100 aziende con capitali stranieri provenienti da 35 Paesi nel mondo. Durante questi anni, il volume totale degli investimenti annunciati ammontava ad oltre 11,5 miliardi di euro (850 miliardi di rubli), gli investimenti effettuati hanno superato i 3,5 miliardi di euro (260 miliardi di rubli) e sono stati creati più di 25.000 posti di lavoro.


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