SACE. Pubblicato il Focus On sull’export nel settore petrolchimico: sfide e opportunità per le imprese

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Si intitola The end of something il nuovo Focus on dell’Ufficio Studi di SACE (Gruppo CDP), pubblicato stamattina sul sito web dell’Export Credit Agency italiana, con il contributo di Maire Tecnimont ed Eurochem. A finire sotto la lente di ingrandimento, stavolta, è l’export italiano nel settore petrolchimico, dove i nuovi equilibri mondiali di domanda e offerta, ma anche i rischi politici e ambientali, preannunciano, per l’appunto, “la fine di qualcosa”.



La chimica è a monte di numerose filiere manifatturiere e, come tale, rappresenta un “barometro” per l’economia mondiale. I Paesi emergenti, nei quali prevale la produzione di feedstock e prodotti chimici semplici ad elevato volume di produzione e basso valore aggiunto, solo dieci anni fa pesavano per un terzo della produzione mondiale e detengono oggi una quota del 65%. I nuovi equilibri mondiali di domanda e offerta, ma anche i rischi politici e ambientali, preannunciano “la fine di qualcosa” nel settore, che si ritroverà a fronteggiare profondi cambiamenti nei prossimi anni.

Storicamente trovarsi al “posto giusto”, ovvero in prossimità di materie prime a basso costo, ha rappresentato garanzia di successo nel settore. Tuttavia, le opportunità di investimento basate sul vantaggio da feedstock diventeranno sempre più limitate nel medio e lungo periodo e le imprese petrolchimiche mondiali dovranno guardare oltre la mera “fortuna geografica” ed implementare approcci alla crescita più strategici.

Le sfide per il settore petrolchimico mondiale non finiscono qui. Anche se (per ora) non direttamente target delle misure protezionistiche, i prodotti petrolchimici risentono del clima di incertezza generato dalle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti. SACE SIMEST, in collaborazione con Oxford Economics, ha calcolato che in un’ipotesi di guerra commerciale l’export italiano di chimica si ridurrebbe di 3,6 punti percentuali nel 2019 rispetto allo scenario base.

Nonostante l’industria chimica e petrolchimica italiana si sia molto ridimensionata negli ultimi anni, il nostro Paese mantiene un settore di ingegneria e di costruzione di primo livello che compete con successo su tutti i mercati internazionali. Tra le imprese del settore, spesso ostacolate dal limite dimensionale, si diffonde sempre più la consapevolezza che l’approccio di sistema risulta vincente di fronte alle sfide internazionali.




Fonte: SACE



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