A cura della Redazione
(SIRAG) «Esordimmo nel settembre 2014 con un numero dedicato alla Cina. Ci ritroviamo a dieci anni esatti di distanza con un’altra monografia incentrata sul Paese asiatico. Dei trentadue numeri cartacei sin qui pubblicati, questo è il settimo che prende in esame specificamente il Dragone, a dimostrazione della sua ormai innegabile importanza economica e politica a livello globale». Così Andrea Fais, direttore responsabile di “Scenari Internazionali. Rivista di Affari Globali”, a pochi giorni dall’uscita di Sotto uno stesso cielo, nuova pubblicazione del trimestrale di economia e politica internazionale.
«Ricordo con una certa emozione quella primissima uscita, realizzata in occasione del vertice ASEM [Asia-Europe Meeting, nda] di Milano», sottolinea Fais, che aggiunge: «Scegliemmo un titolo emblematico: ‘Sulla nuova Via della Seta’. Allora, in Italia, quasi nessuno si occupava ancora di questo tema, poi divenuto iper-inflazionato. Lanciammo un sasso nello stagno, intuendo il cambiamento dei tempi e l’avvio di un periodo di transizione verso un nuovo assetto globale, che avrebbe coinvolto giocoforza l’Europa e l’Italia».
La pubblicazione, che nell’incipit ospita un contributo esclusivo dell’Ambasciatore cinese in Italia Jia Guide, cerca di analizzare i principali mutamenti politici, sociali ed economici avvenuti durante gli oltre undici anni di Xi Jinping alla guida della Repubblica Popolare: dalle riforme in materia di accesso al mercato alle zone-pilota di libero scambio, dalle infrastrutture alle tre iniziative globali, dalla straordinaria ascesa della classe media alle relazioni bilaterali con l’Italia, recentemente rafforzate in occasione della visita di Giorgia Meloni in Cina.
In mezzo a tante trasformazioni e tanti radicali cambiamenti, una sostanziale linea di continuità col passato caratterizza la politica estera di Pechino, ovvero quella legata ai Cinque Principi di Coesistenza Pacifica, lanciati esattamente settant’anni fa da Zhou Enlai, vero e proprio leitmotiv dell’intera pubblicazione, che sposta poi il suo focus sull’azione esterna del gigante asiatico in tre scenari strategici: Europa, Asia Centrale/Caucaso ed Africa.
Quell’annuncio che nel settembre 2013, dalla capitale kazaka Astana, aveva suscitato in tutto il mondo interesse e dubbi, curiosità e perplessità, attese e preoccupazioni, oggi è una realtà conclamata, malgrado alcune criticità, incarnata nell’Iniziativa Belt and Road, il mega-progetto pensato dalla leadership cinese per ricostruire in chiave moderna le antiche direttrici terrestri e marittime della Via della Seta.
«Niente retorica né ideologia ma concretezza e possibili convergenze tra interessi diversi. Da questo approccio trae origine il punto di vista di Scenari Internazionali, da sempre e rispetto a tutte le realtà del mondo che andiamo di volta in volta ad esaminare», sostiene Fais, che prosegue: «La trasformazione del pianeta in senso multipolare non è un’utopia da inseguire né un incubo da scongiurare, bensì una realtà oggettiva in divenire fatta di interazioni commerciali, finanziarie, tecnologiche, scientifiche e socio-culturali tra le economie avanzate e quelle emergenti, che non sono soltanto i BRICS». Insomma, secondo il direttore di Scenari, indietro non si può tornare ma si può invece riformare la governance globale, migliorandone i meccanismi.
“Sotto uno stesso cielo“, espressione sintetizzata dal termine cinese tianxia, non è dunque soltanto un titolo ma anche un auspicio, tanto più a 700 anni dalla scomparsa di Marco Polo, principale figura di riferimento nella storia del dialogo tra Occidente ed Oriente. Da tempo, i flussi di investimenti, i treni e le navi mercantili nelle due direzioni hanno preso il posto degli esploratori, delle carovane di cammelli e delle navi tesoriere. Ed oggi, ancor più di ieri, è impossibile ignorare il mercato cinese, che va conosciuto e capito in profondità per coglierne le opportunità, come illustrato da Alessandro Barin, CEO dell’azienda italiana FuturaSun, intervistato per l’occasione.
«Ancora una volta proponiamo ai lettori un prodotto snello e maneggevole, che cerca di condensare molti dati ed informazioni all’interno di un sommario contenuto e non eccessivo», sottolinea Fais, che chiosa: «Questi dieci anni ci hanno regalato diverse soddisfazioni ma ci sono anche costati molta fatica. Abbiamo dovuto attraversare il proverbiale deserto e sacrificarci per garantire la continuità editoriale nei momenti critici. Ne siamo usciti più forti e competitivi».
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