A cura della Redazione
Il governo ha appena rimesso mano, per la terza volta, al piano generale di investimenti da sottoporre all’approvazione UE in ambito Recovery Plan. Dalle prime indicazioni è già emerso che sono stati tagliati 14 miliardi che erano stati inseriti “di riserva” per progetti che non avevano comunque una precedente copertura a bilancio italiano e rischiavano di pesare con un extra-budget sui conti pubblici.
Una misura di pulizia di bilancio che, tuttavia, mette, se ce ne fosse bisogno, in evidenza una questione di fondo. L’Italia, viste le condizioni economiche e di bilancio, ha adottato per la destinazione delle possibili risorse del Recovery Plan la strategia di sostituire i fondi europei alle allocazioni di bilancio per la realizzazione di opere già autorizzate. Questo porta a prevedere che la forma del sistema infrastrutturale e logistico italiano al 2030 sarà determinata da quanto avviato nei prossimi mesi.
Di fronte a questa realtà, che dipinge l’Italia come la nazione che più sarà condizionata dalle scelte europee nel quadro di Next Generation EU, è il momento di chiedersi se gli investimenti saranno effettivamente realizzabili nei tempi imposti dalla UE, se saranno utili all’affermazione dell’intermodalità, se favoriranno la connessione con le reti europee e se consentiranno l’integrazione dei e tra i cluster industriali.
L’argomento sarà affrontato durante la prossima edizione di Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry, dal 2017 appuntamento annuale dedicato all’incontro tra il mondo della logistica, delle spedizioni, dei trasporti, il mondo dell’economia produttiva italiana e la realtà politico-amministrativa. L’evento, promosso da un comitato composto da Confetra, ALSEA e The International Propellers Club, è in programma l’8, 9 e 10 marzo in live streaming gratuito previa registrazione.
La sessione dedicata, dal titolo Il sistema logistico-industriale italiano al 2030 visto attraverso la lente della Next Generation EU, prevista durante la seconda giornata dell’evento a partire dalle 11.00, tratterà di temi come: i contenuti del programma italiano per l’utilizzo dei fondi del Recovery Plan; quali investimenti necessari restano fuori e che probabilità hanno di essere finanziati; le regole di utilizzo dei fondi e i rischi connessi alla non conformità; l’assetto normativo migliore per fare in fretta e fare bene.
Al panel, moderato da Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro PMI, parteciperanno Pino Musolino, presidente Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale, Nereo Marcucci, ex presidente di Confetra, un rappresentante di F2i Holding Portuale, Giuseppe Catalano, coordinatore della Struttura Tecnica di Missione presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Maresca, professore ordinario di Diritto dell’Unione Europea presso l’Università degli Studi di Udine, Maurizio D’Amico, membro del Gabinetto di Presidenza di FEMOZA, Andrea Arzà, presidente di Assogasliquidi-Federchimica, Raffaella Paita, presidente della Commissione Trasporti presso la Camera dei Deputati, Marco Lenti dello Studio Legale Mordiglia, Fabio Sartori, Business Development Manager di Uretek.