Singapore. Ministro Chan Chun Sing: Noi e l’Europa ‘partner naturali’ in tre ambiti

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di Jolene Ang
[The Straits Times]



SINGAPORE – L’Europa può essere un «partner naturale» per Singapore in tre ambiti, secondo quanto sostenuto da Chan Chun Sing, ministro per l’Industria e il Commercio della città-Stato asiatica, vale a dire: fornire un ambiente sicuro e affidabile in cui le imprese possano promuovere sé stesse; connettere persone, imprese e idee attraverso la digitalizzazione; lavorare in direzione della sostenibilità sviluppando la green economy.

Chan ha sottolineato questi concetti durante il vertice annuale della Camera di Commercio Europea a Singapore (EuroCham), tenutosi ieri presso il Grand Hyatt di Orchard. Sulla possibilità di fornire un ambiente sicuro e affidabile alle imprese, il ministro ha affermato: «La geopolitica è salita al centro dell’attenzione di molte aziende nel momento in cui queste hanno dovuto rivedere le loro decisioni in materia di investimenti. Non si tratterà semplicemente di una questione di prossimità geografica, ma di valori condivisi e della fiducia che si materializza in politiche concrete».

Singapore si è affermata come hub internazionale per il mondo degli affari dimostrando la sua capacità di essere un partner affidabile e neutrale per le imprese, ha aggiunto Chan, spiegando: «Abbiamo tutta l’intenzione di rafforzare questa nostra posizione competitiva. Offriamo prevedibilità sulla base della coerenza e della solidità delle nostre politiche».

Il ministro ha poi portato ad esempio il picco dell’emergenza pandemica, durante il quale Singapore ha mantenuto aperti i suoi confini per consentire ai beni fondamentali di muoversi liberamente e alle aziende di onorare i loro contratti commerciali. Chan ha fatto riferimento anche alla digitalizzazione e al commercio digitale, che hanno creato significative opportunità per gli investimenti e lo sviluppo. Ha menzionato un recente studio di Google, Temasek e Bain che mostra come l’economia digitale nel Sud-est asiatico dovrebbe triplicare da 100 a 300 miliardi di dollari entro il 2025.

«Ci sono enormi opportunità per noi dal momento che Singapore è strettamente intrecciato a questa crescita, con il più alto numero di aziende “unicorno” tecnologiche basate qui per l’intera regione. Continuiamo ad offrire una piattaforma per le start-up per aggregare capitale da Singapore e sviluppare le loro attività globali», ha aggiunto il ministro, sottolineando come la città-stato «ha intrapreso una serie di iniziative per costruire ponti digitali che mettano a frutto tali opportunità». Queste spaziano dai memorandum d’intesa tra governi agli accordi di alto livello in materia di economia digitale per definire regole commerciali lungimiranti e collaborazioni negli ambiti emergenti di questo settore.

Nel lungo periodo, anche i cambiamenti climatici creeranno opportunità, soprattutto nel quadro della green economy, secondo quanto suggerito da Chan. Singapore è intenzionata a lavorare a stretto contatto con le imprese europee dal momento che queste si sono distinte per i loro processi sostenibili di produzione, così come per il modo in cui organizzano le loro catene logistiche e la loro impronta produttiva globale, ha aggiunto il titolare del dicastero.

Nella stessa giornata, EuroCham e la Scuola di Politiche Pubbliche “Lee Kuan Yew” presso l’Università Nazionale di Singapore (NUS-LKYSPP) avevano annunciato che approfondiranno la cooperazione nei settori della formazione dirigenziale e dell’advocacy. Le due istituzioni hanno firmato un memorandum d’intesa riguardante vari ambiti, tra cui lo sviluppo di programmi di formazione dirigenziale dedicati alle tendenze economiche, politiche, tecnologiche e sociali del Sud-est asiatico, alle opportunità di business, ai rischi e alle sfide presenti nella regione.

Federico Donato, presidente di EuroCham, ha precisato che questo documento afferma l’importanza della sinergia tra il mondo produttivo e quello accademico: «Con il rafforzamento di una relazione collaborativa, i nostri membri, studenti e docenti potranno beneficiare dello scambio di esperienze professionali e di esperienze di ricerca, fornendo una struttura ottimale ai fini dell’innovazione e della crescita per entrambe le parti».

Francesco Mancini, vicepreside e professore associato presso la NUS-LKYSPP, ha affermato che la Scuola sfrutterà la sua leadership di pensiero e le sue competenze in materia di policy, governance ed eccellenza operativa, oltre che di geopolitica e sviluppo sostenibile in Asia. L’istituto singaporiano aiuterà così i membri di EuroCham e la più vasta comunità imprenditoriale «a muoversi all’interno di un mercato diversificato e sempre più complesso nonché tra le sfide poste dal contesto post-pandemico», ha aggiunto Mancini.




Traduzione a cura della Redazione
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