di Allan Seccombe
[Sunday Times]
Impala Platinum (Implats), il secondo gruppo al mondo nel settore del platino, sta riducendo la sua produzione futura a 520.000 once e ridimensionando il numero delle sue miniere da 11 a 6, per un totale di 13.000 posti di lavoro in meno entro due anni. Implats è l’ultima azienda mineraria ad annunciare una radicale ristrutturazione, la chiusura di cave e il taglio di posti di lavoro per affrontare un mercato dai costi elevati e, nel settore del platino, un prezzo a lungo stagnante per il suo metallo di riferimento.
«Seguendo un approccio graduale, le operazioni cesseranno dunque presso le cave in esaurimento ed antieconomiche di Impala Rustenburg, con la futura attività estrattiva concentrata su asset vantaggiosi, con bassi costi di manutenzione, di alto valore e durevoli», ha fatto sapere l’azienda.
La ristrutturazione comporterà una spesa pari a 2,7 miliardi di rand [circa 173 milioni di euro, ndt] durante gli anni 2019 e 2020, e sarà finanziata da risorse di cassa interne e dalla vendita delle rimanenze. Implats attualmente impiega 40.000 persone e produce 750.000 once di platino all’anno. L’azienda ha già avviato il processo di ristrutturazione e ha ridotto la sua forza-lavoro rispetto alle 42.300 unità operative nel 2017. A 520.000 once scenderà al di sotto dell’altrettanto inquieta Lonmin, che produce circa 650.000 once di platino all’anno.
Implats potrebbe considerare di vendere alcune delle cave che ha in progetto di chiudere, secondo quanto afferma il CEO Nico Muller. «L’unica opzione per i produttori convenzionali, oggi, è quella di ristrutturare in modo sostanziale le attività in perdita per affrontare i costi elevati e creare modelli d’impresa a basso costo e vantaggiosi che siano capaci di sostenere le operazioni e l’impiego in un contesto caratterizzato da un più modesto prezzo del metallo», ha aggiunto Muller.
«Mentre la razionalizzazione della forza-lavoro è inevitabile in un processo di ristrutturazione di questo genere, sarà prestata la dovuta attenzione nel garantire che i posti di lavoro perduti siano ridotti al minimo per quanto possibile attraverso una serie di misure di contenimento dei licenziamenti», ha inoltre osservato l’amministratore delegato.
Implats ha ordini inevasi di metallo per 3,8 miliardi di rand [circa 243 milioni di euro, ndt], fermi negli impianti di lavorazione a causa di un incendio ad una delle sue fornaci, tanto da ridurre la liquidità per gli affari. Per sbloccare questo valore, Implats ha accettato di vendere a termine una parte del metallo per 2 miliardi di rand [circa 128 milioni di euro, ndt], che incasserà prima di giugno 2019.
Implats non ha ancora sfruttato le linee di credito pari a 4 miliardi di rand [circa 256 milioni di euro, ndt] e la liquidità disponibile pari a 2,2 miliardi di rand [circa 141 milioni di euri, ndt]. Con queste risorse e con i pagamenti anticipati, Implats ha abbastanza risorse per finanziare la sua ristrutturazione, secondo Muller. «Dopo l’attuazione della trasformazione strategica di Impala Rustenburg, è logico prevedere che tutte le operazioni del gruppo saranno vantaggiose nel quadro di un ambiente caratterizzato dal prezzo del platino prevalente», ha detto.
Traduzione a cura della Redazione
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