Italia-Cina. Seta Capital avvia ciclo di incontri per approfondire dinamiche di investimento bilaterali

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Seta Capital, boutique specializzata in servizi di consulenza cross border tra l’Italia e la Cina in relazione ad operazioni di finanza straordinaria e internazionalizzazione, ha dato il via ad un ciclo di incontri per svelare luci ed ombre dei rapporti economici e finanziari che legano la Cina con l’Europa, con una particolare attenzione all’Italia.

Gli incontri, che si terranno negli uffici di Seta Capital a Shanghai, con cadenza mensile, analizzeranno quali sono le dinamiche che intercorrono a livello economico e finanziario tra il mercato europeo e quello cinese.

Dopo il primo appuntamento, dal titolo Come individuare nuove opportunità nei processi di ristrutturazione europei e gestirne le procedure, organizzato in collaborazione con lo studio legale internazionale londinese Ashurst, che si è tenuto all’inizio di Novembre, il prossimo appuntamento di questo ciclo di incontri dal titolo How to invest from China to Europe, che coinvolgeranno studi legali internazionali e investitori, analizzerà il tema dell’importazione e dell’esportazione di capitali dalla Cina all’Europa, concentrandosi sulle dinamiche di autorizzazione dell’investimento.

Il primo livello di autorizzazione: comunità europea e singole legislature statali

Ricevere investimenti dall’estero significa accettare che una società straniera prenda il controllo di beni e infrastrutture di una nazione sovrana, e per questo si tratta di un’attività che viene regolata dalla legge in modo differente da nazione a nazione.

Affinché l’investimento sia scevro da rischi di nullità, è necessario avere un’approvazione del governo che passa per differenti livelli. Il primo livello di autorizzazione è relativo sia all’intera comunità europea che alle singole legislature che vigono nei paesi aderenti all’UE.

In Germania esiste una procedura specifica per lo screening e l’approvazione di investimenti extra-europei in società tedesche, mentre in Italia la difesa della infrastrutture più strategiche è demandata all’istituto del Golden Power, ossia ai poteri speciali che il governo italiano ha all’interno di società ritenute strategiche o critiche per la sicurezza nazionale.

Fu proprio nel 2017, con l’acquisizione e la privatizzazione di Kuka Robots, un’azienda pubblica tedesca, da parte della Cina che la Germania sentí il bisogno di istituire una procedura più strutturata e, con l’aumento degli investimenti cinesi in Europa, anche la comunità europea ha recentemente creato una procedura di controllo, seppur non vincolante per gli investimenti extra-europei all’interno della Comunità.

Il secondo livello di autorizzazione: il divario tra Europa e Cina

Il secondo livello riguarda l’autorizzazione da parte del governo cinese sull’esportazione di valuta che non è una valuta di libero scambio e, dunque, per attuare un investimento fuori dai confini nazionali, è indispensabile controbilanciare l’investimento con l’acquisto o la vendita di valuta in termini di dollari.

Questa procedura autorizzativa è cambiata negli anni dopo che alcuni investimenti fatti fuori dai confini cinesi non hanno portato effettivi vantaggi allo stato introducendo nuove regole sulla gestione dell’esportazione di capitali, come i famosi investimenti nell’Inter e nel Milan.

Infatti, ad esempio, non è possibile investire sul mercato immobiliare e dell’intrattenimento proprio perché lo sforzo richiesto per bilanciare la valuta non è giustificato da un ritorno per la Cina nel lungo periodo.

Nei mercati e nei settori in cui l’investimento è possibile, si chiede dunque autorizzazione al Ministero cinese del Commercio che una volta vagliata la bontà dell’investimento, procederà ad accettarne o meno l’attuazione.

La necessità di realizzare un ciclo di incontri: alla ricerca di best practice

La seconda tappa del ciclo di incontri How to invest from China to Europe che si terrà l’11 Dicembre a Shanghai sarà l’inizio di un percorso che vedrà Seta Capital spiegare i due livelli di autorizzazione e delineare delle linee-guida su come sveltire le procedure di approvazione evitando problemi e investire secondo le norme vigenti.

L’obiettivo è tracciare un percorso che porti alla formazione di nuove sinergie tra la Cina e i Paesi membri dell’Unione Europea con un’attenzione particolare all’Italia, al fine di promuovere lo scambio e raggiungere delle best practice.

«Grazie agli interventi di Tanya Wen, cofondatrice di Seta Capital, e di due partner di rilievo di Fieldfisher, studio legale internazionale, Liang Xing, Partner dello studio in Cina, e Simone Gambuto, partner dello studio a Milano, vogliamo creare un momento per fare il punto sulle procedure per portare a termine con successo investimenti internazionali, dare delle linee-guida per farlo nel modo più sicuro possibile e valutare quali siano i cambiamenti che ci possiamo aspettare nel prossimo futuro», conclude Tommaso Lazzari, confondatore e socio dirigente di Seta Capital.