Africa. Il turismo spinge con forza le economie del Continente

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Secondo il segretario generale della Conferenza delle Nazioni Unite per il Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD) Mukhisa Kituyi, il turismo intra-africano cresce sempre di più grazie alla sua continuità nel corso dell’anno. Stando alle cifre dell’ultimo Rapporto sullo Sviluppo Economico in Africa, emblematicamente intitolato Il turismo per una crescita trasformativa ed inclusiva, il settore ricettivo è, in generale, una delle grandi ricchezze locali, capace di contribuire in modo significativo all’economia del Continente e di generare milioni di nuovi posti di lavoro. Tra i principali limiti da superare, tuttavia, ci sono i fenomeni di instabilità politica ed il divario tra i big four del settore – Egitto, Sudafrica, Kenya ed Etiopia – e i tanti Paesi che non dispongono ancora di compagnie aeree all’altezza della situazione.

di Oliver Jarvis
[CGTN Africa]


Un rapporto recente indica che il turismo in Africa sta spingendo l’economia continentale e creando milioni di posti di lavoro. L’annuale Rapporto sullo Sviluppo Economico in Africa della Conferenza ONU per il Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD) prevede una costante e solida crescita del settore ricettivo nei prossimi anni.

Le cifre dello sviluppo del turismo sono di per sé impressionanti: il Consiglio Mondiale dei Viaggi e del Turismo stima che il contributo complessivo del settore al PIL dell’Africa toccherà quota 296 miliardi di dollari entro il 2026. Si tratta di una crescita enorme se si considera che tra il 1995 ed il 1998 il dato era fermo a quota 30 miliardi di dollari, mentre il Consiglio si attende che il settore turistico generi circa 29 milioni di posti di lavoro nel 2026.

Il segretario generale dell’UNCTAD, Mukhisa Kituyi, sostiene che il turismo intra-africano, che attualmente supera quello dei visitatori provenienti dall’Europa, dagli Stati Uniti e dall’Asia, è alla base del rapido sviluppo dell’industria. «Inoltre, ad essere documentato con estrema importanza in questo rapporto è il fatto che il turismo intra-africano si estende lungo tutto l’anno», ha aggiunto Kituyi. «Non aspetta l’inverno per andare al Nord ed in questo modo fornisce mezzi di sostentamento più continuativi rispetto al turismo stagionale associato ai tradizionali mercati del Sud».

Tuttavia, l’odierna situazione del trasporto aereo sta ostacolando il progresso turistico nella regione africana. In questo senso, Kituyi ha invitato ad un approccio economico più liberale al fine di realizzare pienamente il potenziale del turismo intra-africano per lo sviluppo economico del Continente. Allo stato attuale, egli ha affermato che appena quattro Paesi, cioè Sudafrica, Egitto, Etiopia e Kenya, coprono più del 90% del traffico aereo continentale.

«Molti Paesi privi di una compagnia di bandiera in salute non vedono motivi validi per fornire concessioni all’atterraggio a basso costo quando non c’è un analogo beneficio per le loro stesse compagnie aeree», ha detto Kituyi. «E questo significa che si cominciano a trovare costi di atterraggio altissimi per le compagnie provenienti dagli altri Paesi africani». Secondo Kituyi, questa politica produce costi elevati in modo abnorme per il trasporto aereo interno all’Africa. Tutto ciò – egli sostiene – blocca un grande potenziale che potrebbe contribuire estesamente all’industria del turismo africana.


Traduzione a cura della Redazione
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