Chimica. Alkeemia investe in sostenibilità, al via trasformazione stabilimento Porto Marghera

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A cura della Redazione


Ѐ finalizzato all’acquisto di macchinari di ultima generazione, più efficienti, meno energivori e con un minor impatto ambientale, l’investimento di Alkeemia a Porto Marghera. L’azienda, tra i leader mondiali nella chimica del fluoro, si impegnerà complessivamente per 21 milioni di euro, 10 dei quali concessi dalla filiale Intesa Sanpaolo di Cagliari, a seguito della valutazione positiva del Circular Economy Desk di Intesa Sanpaolo Innovation Center, assistiti dalla Garanzia Green di SACE.

Con questa operazione Alkeemia, che da fine 2021 fa capo alla società d’investimento londinese Blantyre Capital Limited, realizza «un importante passo verso il completo revamp del proprio sito industriale, collocato in un territorio strategico per l’industria chimica e caratterizzato da una forte concentrazione di competenze manageriali e tecniche». L’investimento è finalizzato alla realizzazione di una nuova sezione d’impianto, la generazione di acido fluoridrico, che renderà il sito di Porto Marghera il più evoluto e moderno in Europa.

Ad inizio anno, Alkeemia è stata tra le 12 imprese italiane selezionate dal Ministero dello Sviluppo Economico per il secondo Importante Progetto di Interesse Comune Europeo (IPCEI) sullo sviluppo di celle e sistemi di batteria innovativi, coerentemente con i nuovi modelli di economia circolare richiesti da Bruxelles.

Lorenzo Di Donato, Amministratore Delegato di Alkeemia, ha dichiarato: «Lo stabilimento di Porto Marghera punta a diventare la nuova piattaforma europea per la ricerca, lo sviluppo e la produzione di processi legati al fluoro, in particolare per quelli orientati all’industria delle batterie a ioni di Litio, un forte impegno per lo sviluppo sostenibile nell’ambito dell’industria europea della mobilità elettrica e dello stoccaggio di energia. La nostra ambizione è diventare tra i primi produttori di sali di litio per le batterie destinate all’elettromobilità. I sali di litio oggi vengono prodotti solamente in Giappone, Corea e Cina. L’Europa è in ritardo e noi vogliamo colmare questo vuoto».

Entro il 2026, Intesa Sanpaolo ha in programma erogazioni a medio lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI, con i quali contribuire attivamente alla ripresa economica del Paese in stretta correlazione con gli obiettivi del PNRR.

SACE ha un ruolo di primo piano nella transizione ecologica italiana. L’azienda, infatti, può rilasciare garanzie green su progetti domestici in grado di agevolare la transizione verso un’economia a minor impatto ambientale, integrare i cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni per la produzione di beni e servizi sostenibili e promuovere iniziative volte a sviluppare una nuova mobilità a minori emissioni inquinanti.

Questa operazione rientra nell’ambito della convenzione green con Intesa Sanpaolo, nella quale SACE interviene con una garanzia a copertura di finanziamenti destinati sia a grandi progetti di riconversione industriale sia alle PMI che intendono ridurre il proprio impatto ambientale e avviare una trasformazione sostenibile.