Si è chiusa l’altro ieri, con la giornata dedicata a sostenibilità, circolarità e tecnologie per la logistica, l’edizione 2021 di Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry, la manifestazione dedicata all’incontro tra il mondo della logistica, delle spedizioni, dei trasporti, e il mondo dell’economia produttiva italiana. Scenari Internazionali, accreditata tra i media partner dell’evento, ha seguito la tre-giorni per i suoi lettori.
A cura della Redazione
MILANO – SF&LmI rappresenta un unicum nel panorama italiano e tra le pochissime manifestazioni di settore a livello internazionale, fanno sapere gli organizzatori. L’ultima edizione, conclusasi mercoledì scorso, ha coinvolto circa 100.000 utenti e, trasmessa in live streaming, ha raggiunto il record di oltre 4.000 partecipanti alle 12 sessioni complessive, animate da 120 relatori in presenza e da remoto.
L’edizione di quest’anno – secondo il parere unanime degli stakeholder sentiti in proposito, la migliore di sempre per scelta dei temi e per il modo con cui sono stati trattati ed approfonditi – ha affrontato a più voci gli argomenti e i problemi più “caldi” dell’economia italiana, vista attraverso gli occhi del “supremo abilitatore” del suo funzionamento, il combinato di shipping, spedizioni e trasporti.
La pandemia, le sue lezioni e i suoi effetti sono stati presenti in quasi tutte le sessioni, oltre a quella ad essi espressamente dedicata. «La resilienza è ormai un requisito fondamentale delle imprese, anche di quelle logistiche», afferma Riccardo Fuochi, presidente di The International Propeller Club Port of Milan, che aggiunge: «Gli interventi degli autorevolissimi relatori hanno presentato gli strumenti finanziari, regolamentari ma anche tecnologici che permettono un’ottimizzazione della catena logistica, mettendo le imprese in condizione di restare competitive sul mercato globale».
Altro leit-motiv ricorrente delle sessioni è stata l’importanza strategica, ma sottovalutata se non ignorata dalle imprese e dalla nazione, del controllo della propria catena logistica. «Ritengo che il messaggio forte scaturito da questa edizione di SFLMI21 sia legato alla modalità di vendita delle merci ex works o franco fabbrica», commenta il presidente di Confetra, Guido Nicolini.
Il numero uno della Confederazione di settore ha poi osservato: «Non governare la logistica significa lasciare ad operatori stranieri 65 miliardi di euro di fatturato annuo, significa delegare il controllo dei prodotti e non potere organizzare al meglio sia la produzione che la logistica. Per questo abbiamo chiesto la creazione di un tavolo con MISE, Agenzia delle Dogane ed ICE per trovare soluzioni che ci aiutino a superare questa modalità».
Non poteva mancare nell’agenda di SF&LmI il nodo degli investimenti, sia quelli inseriti o da inserire nel PNRR e finanziati con Recovery Fund che quelli necessari a prescindere, cui è stata dedicata una sessione che ha trattato a 360 gradi i termini del problema e delle possibili soluzioni. «Per affrontare le sfide del futuro del nostro settore – afferma Betty Schiavoni, presidente di ALSEA – servono disponibilità di risorse e piani di investimento che tengano conto delle esigenze del comparto e di tutta l’economia produttiva della nazione: infrastrutture fisiche di trasporto migliori e un ecosistema dello “spedire e spostare merci” più semplice».
«Tutto questo è necessario indipendentemente da come lo si finanzierà: l’ordine delle priorità è fondamentale, e noi con le altre associazioni di settore e quelle di tutto il mondo produttivo, vogliamo potere dare il nostro contributo che ci deriva dall’esperienza di lavoro giorno per giorno», ha poi concluso la presidente di ALSEA.