Dopo il voto negli USA, il futuro del NAFTA è in discussione

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di Stratfor

Sommario

In Messico, cresce l’incertezza sul presidente eletto Donald Trump e in particolare sulla sua promessa di modificare l’Accordo Nord-Americano di Libero Scambio (NAFTA). Sebbene il prossimo presidente avrà il potere di ritirare unilateralmente il suo Paese dal blocco commerciale, come ha minacciato di fare, l’opposizione parlamentare e le insidie legali provenienti dalle aziende private potrebbero scoraggiarlo dal prendere una simile decisione. Oltre alle battaglie politiche e legali che senza dubbio ne seguirebbero, l’abbandono del NAFTA sarebbe economicamente dannoso, interrompendo la continuità di investimento per molte aziende nel mondo, comprese quelle statunitensi. Trump ha ancora a disposizione alcune opzioni a riguardo. Anziché ritirarsi improvvisamente dal trattato, potrebbe provare a rinegoziare alcuni suoi aspetti. Può persino decidere di lasciare il NAFTA così com’è (sebbene questo sembra improbabile, data l’enfasi posta sul tema durante la campagna elettorale). Al di là della strada che intenderà percorrere, Trump comunque non si muoverà nel vuoto. La sua decisione dipenderà verosimilmente dalla cooperazione da parte del Congresso degli Stati Uniti e degli altri due Paesi membri dell’accordo, cioè Canada e Messico.

Analisi

Durante la campagna elettorale, Trump ha fatto del NAFTA un tema centrale della sua piattaforma politica, promettendo ripetutamente di rinegoziarlo o abbandonarlo per il bene degli Stati Uniti. Malgrado le ripercussioni che questo comporterebbe, le sue minacce di ritirarsi non erano necessariamente parole al vento. Come presidente, Trump avrà ampi poteri sulla politica estera del Paese. Le condizioni contrattuali del NAFTA, inoltre, consentono a ciascuno degli Stati membri di recedere unilateralmente dall’accordo. Tuttavia, tale scenario è più facile a dirsi che a farsi. Le economie degli Stati Uniti e del Messico sono diventate così interconnesse fra loro che le tariffe imposte a seguito di un abbandono aumenterebbero presumibilmente i prezzi al consumo in entrambi i Paesi e ridurrebbero il commercio transfrontaliero.
Il declino del commercio avrebbe effetti catastrofici su Stati americani come il Texas e l’Arizona, significativamente legati al Messico dal punto di vista economico, e, per estensione, sui loro deputati al Congresso (molti dei quali membri del Partito Repubblicano, rappresentato da Trump). Il livello di interruzione degli affari che un avventato ritiro unilaterale provocherebbe in quegli Stati potrebbe dissuadere i legislatori dal sostenere una simile iniziativa, facendo venire meno il loro supporto nelle proposte politiche future. Tutto ciò è qualcosa che Trump dovrà evidentemente tenere in considerazione nel momento in cui dovrà definire la sua politica verso il Messico.

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Una soluzione meno dannosa

Contemporaneamente, Trump deve fare i conti con la sua base elettorale. La vittoria del presidente eletto si è basata in modo determinante sull’elettorato degli Stati dove sono saltati molti posti di lavoro in quel settore manifatturiero che un tempo garantiva loro prosperità, come l’Ohio, il Michigan, il Wisconsin e la Pennsylvania. Se spera di mantenere il loro consenso nelle elezioni presidenziali del 2020, Trump dovrà probabilmente tenere fede almeno ad alcuni aspetti della sua promessa di annullare il NAFTA. A tal fine, la sua amministrazione potrebbe optare per una parziale rinegoziazione del NAFTA per soddisfare i propri elettori e allo stesso tempo ridurre al minimo la rottura dei rapporti commerciali e le resistenze parlamentari. Il nuovo presidente potrebbe provare a coinvolgere il Messico in un confronto finalizzato a correggere o rafforzare ulteriormente gli accordi sul contenuto di valore regionale [RVC, ndt] del NAFTA, i quali stabiliscono la quantità di materiale proveniente dagli Stati membri che i beni venduti devono contenere. Se tutte le parti si accordassero per aumentare i requisiti del contenuto di valore regionale su certi prodotti ad alto valore come ad esempio le automobili, gli Stati Uniti, quale maggiore Paese manifatturiero del blocco, potrebbero beneficiarne nel lungo periodo. Una rinegoziazione di questo tipo sarebbe anche meno dannosa, evitando alle compagnie statunitensi attive in Messico le immediate conseguenze negative che un ritiro dal NAFTA provocherebbe.
Se il Messico o il Canada accetterebbero o meno questi termini, tuttavia, dipende da ciò che gli Stati Uniti sono in grado di proporre per definire la rinegoziazione del trattato. Il Canada si è già detto disponibile a ridiscutere le condizioni del NAFTA, e sulla scia dell’elezione di Trump, il Messico appare restio a sfidare gli Stati Uniti. Malgrado ciò, ci possono essere dei limiti alla cooperazione. Se il Messico vedesse nell’aumento del contenuto di valore regionale una minaccia alla sua industria automobilistica – attualmente la principale voce di fatturato nell’export del Paese – i politici messicani e gli imprenditori delle due sponde del confine probabilmente vi si opporrebbero.

Da Washington a Città del Messico

Oltre alle ricadute economiche, la decisioni di Trump in merito al NAFTA e ad altre questioni nodali, tra cui la riforma delle politiche migratorie e la sicurezza frontaliera, potrebbero avere un impatto pesante sullo scenario politico messicano. Mentre il Paese si avvicina alle elezioni del 2018, i candidati dell’opposizione come il leader di Morena [Movimiento Regeneración Nacional, ndt] Andres Manuel Lopez Obrador potrebbero fare leva sul risentimento popolare verso le politiche degli Stati Uniti. Se i negoziati sul NAFTA o le misure volte ad irrigidire il confine tra Stati Uniti e Messico dovessero avere luogo in concomitanza con le campagne per il voto presidenziale e quello legislativo in Messico, gli elettori potrebbero eventualmente incanalare la loro rabbia nella cabina elettorale.
Nei prossimi anni, il Messico, gli Stati Uniti e il Canada lavoreranno probabilmente uniti per mettere insieme una strategia accettabile da tutti per quanto riguarda il NAFTA. In gran parte, la soluzione che i tre Paesi membri troveranno dipenderà da politiche che stanno ancora prendendo forma. Mentre l’amministrazione Trump sta modellando la sua posizione sul NAFTA, allo stesso il Messico e il Canada definiranno le loro. L’opzione più verosimile – e meno dannosa – per tutte le parti coinvolte è quella di raggiungere un compromesso al tavolo negoziale.

Traduzione a cura della Redazione

Fonte in lingua originale qui

L’articolo “Negotiating NAFTA’s Future” è ripubblicato col consenso di Stratfor, cui appartiene anche il grafico inserito all’interno.