Accordo SACE-Confindustria Liguria per supportare export e internazionalizzazione delle imprese locali

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GENOVA – Confindustria Liguria e SACE, che insieme a SIMEST costituisce il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti (CDP), annunciano la firma di un accordo di collaborazione destinato a sostenere la competitività delle imprese liguri sui mercati esteri attraverso un migliore accesso ai prodotti e servizi assicurativo-finanziari messi a disposizione dal Polo e un piano di iniziative congiunte dedicate alle imprese del territorio.

Il nuovo accordo di livello regionale, che rinnova la collaborazione già avviata nel 2015 con Confindustria Genova, amplia sensibilmente il bacino di aziende associate coinvolte nelle iniziative di SACE SIMEST, che in Liguria possono beneficiare di un contact point presso la sede di Confindustria Liguria (Via S. Vincenzo n. 2). Grazie all’accordo le imprese liguri associate potranno accedere più facilmente alla gamma di soluzioni sviluppate da SACE SIMEST per rispondere pressoché a tutte le esigenze assicurativo-finanziarie per espandere il proprio business sui mercati internazionali. Tramite SACE SIMEST, le imprese avranno a disposizione un’importante gamma di soluzioni, dagli strumenti finanziari di SIMEST alle garanzie che SACE offre a supporto di export e internazionalizzazione.

«L’accordo di collaborazione tra Confindustria Liguria e SACE – ha sottolineato Giuseppe Zampini, presidente di Confindustria Liguria – offrirà a tutte le aziende associate alle quattro territoriali liguri di Genova, Imperia, La Spezia e Savona un canale privilegiato per disporre dei servizi informativi, formativi e assicurativo-finanziari del Gruppo. La collaborazione con SACE risulta oggi particolarmente importante, poiché assicura alle nostre imprese associate un supporto mirato, stabile ed efficace, nonostante le attuali condizioni geopolitiche di possibile incertezza».

«Nel 2017 l’export ligure ha registrato una performance sorprendente e anche il numero di imprese esportatrici di questa regione, negli anni, è progressivamente cresciuto. Con questo accordo intendiamo contribuire al rafforzamento di questo processo, offrendo il nostro supporto concreto alle imprese liguri che decidono di aprirsi ai mercati internazionali – ha dichiarato Simonetta Acri, Chief Sales Officer di SACE – Nel 2017 il Polo SACE SIMEST ha servito più di 460 imprese nella regione, mobilitando risorse per 200 milioni di euro. L’obiettivo è che questa collaborazione possa accrescere il numero di imprese servite dal Polo e dar loro il giusto supporto nell’implementare i propri piani di espansione sui mercati esteri a più alto potenziale per il Made in Italy».

L’accordo prevede inoltre l’organizzazione di iniziative congiunte di carattere informativo e formativo, incontri tecnici con esperti di SACE SIMEST in concomitanza di fiere, missioni imprenditoriali e istituzionali e altri incontri mirati e funzionali alle esigenze delle aziende.


L’export della Liguria: focus settori e mercati di opportunità

Nel 2017, l’export della Liguria ha registrato una crescita superiore alla media dell’export nazionale (+8,1% rispetto al +7,4% del totale italiano), totalizzando circa 8 miliardi di euro di beni venduti. Tra i settori che crescono maggiormente ci sono la meccanica strumentale (+27,8%), i prodotti chimici (+7,9%) e quelli in metallo (+21,8%). Questi ultimi non dovrebbero risentire della recente politica dei dazi imposta dalla presidenza Trump, vista l’esenzione dell’Unione Europea prorogata fino a giugno.
Tuttavia sarà importante monitorare l’evoluzione della relazione che, in caso di un’escalation, potrebbe colpire anche il settore automotive e le sue componenti (ammontano a 9 milioni di euro le vendite di questi beni nel Paese nordamericano). Le esportazioni della regione sono cresciute soprattutto verso le geografie avanzate (+14,6%), in particolare verso gli Stati Uniti (+142,5%, grazie a navi e imbarcazioni, meccanica strumentale e metallurgia) e Spagna, in Asia emergente (+53,4%), con il traino della Cina, e verso l’America Latina (+41,9%, grazie a Messico e Brasile).


Fonte: SACE