È in uscita Viaggio al centro dell’Eurasia, nuovo numero di Scenari Internazionali dedicato alla regione del Mar Caspio. Dopo aver trattato il Mediterraneo, in questo secondo trimestre dell’anno la Redazione ha spostato il suo focus su un altro importante bacino d’acqua salata, sospeso tra Europa ed Asia. La sua importanza, mai troppo sottolineata, non si limita all’energia ma si allarga al più vasto tema delle connessioni e dei trasporti a livello globale.
A cura della Redazione
Con i suoi 371.000 km2 di superficie, il Mar Caspio è il bacino endoreico più grande al mondo. Non ha emissari ma solo immissari e, tra questi, il Volga è indubbiamente il più famoso. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, gli Stati costieri sono aumentati da due a cinque: Azerbaigian, Iran, Kazakhstan, Russia e Turkmenistan. Tale frammentazione ha imposto inevitabilmente nuove esigenze e rivendicazioni.
Per molti anni le diplomazie si sono confrontate, a volte anche aspramente, allo scopo di individuare per il Caspio una definizione legale univoca – nell’annoso dibattito tra quella di “mare” e quella di “lago” – cercando un compromesso tra i diversi interessi nazionali. Nell’agosto 2018, durante il quinto vertice regionale, ad Aktau, in Kazakhstan, i cinque Paesi hanno firmato la Convenzione sullo Status Giuridico del Mar Caspio.
Da allora si è aperta una nuova fase. Il processo di stabilizzazione va ancora completato ma per la prima volta c’è sul tavolo un quadro normativo maturo e prevedibile, sulla base del quale sarà possibile suddividere e gestire in modo ragionevole e sostenibile le acque di questo bacino, inclusi i suoi fondali, ricchi di idrocarburi.
Notoriamente, infatti, il Mar Caspio custodisce vasti giacimenti di gas e petrolio in una macro-regione – quella che accorpa Caucaso ed Asia Centrale – in cui abbondano anche i siti on-shore. Eppure, non c’è solo questo. Da quando il presidente cinese Xi Jinping lanciò, nel settembre 2013, l’idea di ricostruire in chiave moderna l’antica Via della Seta, quest’area è finita sotto i riflettori della politica internazionale per il suo elevato potenziale in materia di trasporti e logistica delle merci.
Crocevia delle rotte carovaniere che per secoli, prima delle grandi esplorazioni oceaniche, avevano assorbito gran parte del commercio mondiale, la regione del Mar Caspio torna oggi strategica quale punto di incontro tra la Rotta Internazionale di Trasporto Trans-Caspica (TITR) e il Corridoio Internazionale di Trasporto Nord-Sud (INSTC), ovvero al centro di un reticolato chiamato a connettere l’Europa alla Cina e la Russia all’India.
Il nuovo numero di Scenari Internazionali si concentra su tutti questi aspetti per approfondire le dinamiche globali di un futuro sempre più prossimo, in cui il Mar Caspio ed i suoi porti giocheranno un ruolo fondamentale: da Baku ad Aktau, da Astrakhan a Bandar e-Anzalī, da Türkmenbaşy ad Atyrau.
Dopo una carrellata sulle rispettive politiche adottate nell’area dai cinque Paesi rivieraschi, la rivista passa ad analizzare gli interessi di tre importanti attori esterni: l’Unione Europea che, a partire dal partenariato privilegiato con Baku, sta cercando di affacciarsi alla regione per diversificare il proprio import di energia; la Cina, vera e propria calamita da Est per l’intera Asia Centrale; e la Turchia che, nel quadro dell’Organizzazione degli Stati Turcofoni (OTS), vuole intensificare le relazioni con tre dei cinque Stati costieri.
Ad impreziosire l’uscita, come al solito, sono le due interviste in esclusiva che concludono la pubblicazione. Stavolta abbiamo raggiunto S.E. Rashad Aslanov, Ambasciatore della Repubblica dell’Azerbagian in Italia, e S.E. Yerbolat Sembayev, Ambasciatore della Repubblica del Kazakhstan in Italia. Ai contributi esterni si aggiunge anche lo speciale del Prof. Daniel Pommier Vincelli sulla figura del leader azerbaigiano Heydar Aliyev a cento anni dalla nascita.
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