Moda. MFW2020, sensazioni in retrospettiva dalla settimana della moda

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di Anna Latsygina


MILANO – Può sembrare strano ma, durante la Settimana della Moda, la vita di tutti i giorni non cambia di molto per i milanesi, abituati ai tanti eventi mondani che la città ospita continuamente. Non è come il carnevale italiano ma un evento per pochi intimi, anche se il numero di persone vestite in modo particolare per le strade della città aumenta. Diventa chiaro ai semplici cittadini che in città sta avvenendo qualcosa, grazie ai banner di colore blu con il programma di impressioni, alle ragazze сhe distribuiscono opuscoli e alle tante persone agghindate in modo elegante, tutte in coda all’ingresso degli edifici dove è prevista la presentazione di una festa o di una mostra.

Tutto inizia il martedì con un paio di presentazioni, ma spesso gli ospiti le saltano, concentrando direttamente l’attenzione sul giorno successivo. Stavolta è toccato a Gucci aprire i grandi eventi della Fashion Week alle 15 di mercoledì. Maryling, un marchio relativamente giovane nato nel 2010, con la sua filosofia, propone invece soluzioni per una donna dinamica e moderna che dovrebbe poter cambiare il suo stile durante l’arco della giornata. Una vasta gamma di realizzazioni accompagna la donna dalla casa all’ufficio e, dopo il lavoro, ad una festa o un incontro con gli amici.

Tutti i blogger e i giornalisti di settore iniziano i loro servizi fotografici immortalando i titani del settore moda. In generale c’è bisogno di avere una mente ed un corpo forti per partecipare ad eventi simili. Anzitutto, va registrato un fitto programma di spettacoli e presentazioni, dalla sera alla mattina senza troppe soste. Spesso si comincia in ritardo come, ad esempio, piace fare a Miuccia Prada. Le sfilate, tuttavia, possono anche iniziare nei tempi previsti, come avvenuto nel 2012, quando Gucci diede il via alla presentazione esattamente alle 15, con i ritardatari costretti a guardare la passerella dai balconi. Non c’è tempo nemmeno per dormire al mattino, dato che alle 9:30 sono previsti nomi del calibro di Max Mara, Blumarine e Bottega Veneta, e appena un’ora dopo gli spettacoli di Marni ed Emporio Armani.

Oltre alle sfilate ci sono anche le presentazioni, probabilmente meno coinvolgenti ma comunque da non perdere sia per il loro valore effettivo che per mostrare rispetto nei confronti di chi le organizza oltre che, naturalmente, per essere consapevoli delle novità che ci aspettano per la prossima stagione. È il caso, ad esempio, di Moon Boot, Eleventy e White.


Organizzarsi bene

Tutti gli eventi sono sparsi in diverse zone della città lombarda, quindi bisogna organizzarsi bene. Dormire bene e mangiare sano permette indubbiamente di affrontare con lo spirito giusto la settimana della moda, dove gli orari costringono a spuntini veloci tra una sfilata e l’altra, ma anche a momenti di maggior relax nelle location degli eventi. Da Eleventy c’è una bella atmosfera, a partire dal personale, simpatici modelli, designer del marchio e i loro assistenti, per finire con un delizioso caffè e una varietà di buffet.

Moon Boot mostra un’eccellente varietà di strutture, con un design elegante all’interno, responsabile della filosofia del marchio, ed una splendida vista sui tetti delle case vicine. Il personale sorridente è pronto a rispondere a tutte le domande. Come, ad esempio: chi è il creatore di una forma così insolita di stivali? Si scopre così che nel 1969 Giancarlo Zanatta, giovane stilista veneto, osserva, come tutti nel mondo, lo storico allunaggio. Ispirato dalla forma speciale e tecnologica degli stivali indossati dagli astronauti, realizza uno schizzo del suo primo modello di scarpe riscontrando grande successo nel settore calzaturiero. Così, da oltre cinquant’anni, i designer Moon Boot creano modelli di questi stivali.

Cos’è invece White?, chiederanno i lettori poco esperti di moda. È un vero e proprio quartiere fashion, composto da edifici dove designer emergenti mostrano le loro creazioni. All’interno dei suoi grandi spazi, ogni giovane stilista fonde nei suoi prodotti filosofia e stile. In una parola è come un complesso museale, ma invece dei dipinti all’interno si contemplano nuove collezioni di abbigliamento, scarpe, accessori e gioielli. Fra i tanti spicca Artsi Ifrach, unico nel suo genere quando si tratta di singole collezioni ed oggetti vintage con un tocco artigianale. Il suo showroom è un viaggio in un altro mondo.


Dress code…

Bisogna distinguere chi è a Milano per lavorare da chi ha soltanto l’obiettivo di scattare qualche foto. I primi, infatti, il terzo giorno solitamente si stancano e sono costretti ad indossare scarpe meno fashion ma più comode, così come cominciano a cedere anche al più fedele adepto di Jimmy Choo, noto per la comodità delle sue calzature. Un’eccezione sono quei redattori, celebrità del mondo della moda e blogger/influencer che possono dotarsi di un autista personale o disporre di budget elevato per l’utilizzo dei taxi. Non tutte le case editrici potevano permettersi questo lusso già prima della crisi e la maggior parte degli addetti ai lavori tornano da Milano con i piedi stanchi.

Famosi blogger hanno illuminato la settimana della moda di Milano con il loro abbigliamento. Sono quasi tutti arrivati con le proverbiali tre valigie piene di abiti e accessori, per la maggior parte speditigli dalle loro case di moda di fiducia. Fino a un paio di anni fa, molti di questi blogger scattavano foto col loro cellulare o cercavano di farsi immortalare in modo casuale. Ora hanno addirittura propri fotografi personali. Non importa se è vietato postare in video in diretta delle sfilate, perché gli è sufficiente scattare un paio di foto con lo sfondo dei binari di un tram, fermi in Piazza Oberdan, nel momento in cui c’è la sfilata di Gucci, o vicino al Teatro di Armani.

In generale, posare, cambiare costantemente abiti durante il giorno e allo stesso tempo assistere a spettacoli senza perdere dettagli importanti è un lavoro enorme. E pochi lo sanno gestire come, ad esempio, la guru del mondo della moda e della brillantezza Anna Dello Russo. I blogger sono la migliore guida se improvvisamente ti perdi a Milano. Se ci si dimentica la mattina presto come andare dalla metropolitana al luogo del prossimo spettacolo, si può tranquillamente seguire la luna fila di persone vestite alla moda.


Vacanza o lavoro?

Per quanto riguarda le feste di moda dedicate alla settimana della moda? Sì, hanno un posto dove svolgersi ma gli ospiti più rilassanti fanno parte della compagnia degli organizzatori. I giornalisti, di regola, sono così stanchi da avere energia solo per un bicchiere di prosecco in un luogo appartato della sala per discutere con i colleghi di problemi spesso nemmeno alla moda. Altri, invece, non partecipano ai cocktail party, in particolare quelli che lavorano nelle pubblicazioni on-line, perché la sera tutto il materiale deve essere elaborato ed inviato la mattina presto.

Tuttavia, Milano Fashion Week è un lavoro in modalità di vacanza! Ritmo folle, atmosfera folle, consapevolezza di dover essere in tempo ovunque, guardare tutto, non perdere dettagli ed elaborare correttamente il materiale raccolto, a volte imprecando per una connessione lenta o per la mancanza di tempo. Un momento avvincente per chiunque sia coinvolto nel mondo della moda.




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