ROMA – CNA e ICE-Agenzia oggi a confronto a Roma per accompagnare e rafforzare la presenza delle PMI italiane sui mercati internazionali e per mettere in agenda un’ampia e intensa programmazione di attività a supporto dell’export e dell’internazionalizzazione nel sistema economico mondiale.
Alla riunione, che si è svolta presso la sede di CNA Nazionale, erano presenti il presidente di ICE-Agenzia, Carlo Maria Ferro, e il presidente nazionale di CNA, Daniele Vaccarino, accompagnati rispettivamente dal direttore generale di ICE-Agenzia, Roberto Luongo, e dal responsabile dell’Ufficio Promozione e Mercato Internazionale di CNA, Antonio Franceschini. Due i temi sul tavolo: la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
Dopo aver ricordato che oggi la CNA «è presente in diversi contesti legati al tema dell’internazionalizzazione e ha in portafoglio un ampio programma di attività a supporto delle imprese artigiane e PMI che sviluppano progettualità in UE, Asia, America e Africa», Vaccarino ha sottolineato: «Nell’attuale contesto competitivo, appare opportuno che la prospettiva degli scambi internazionali perda il carattere di occasionalità che le è stato attribuito fino ad oggi, divenendo un elemento di approccio “ordinario” delle micro, piccole e medie imprese per accrescere la loro competitività. Ciò comporta che ci sia, da parte dei soggetti pubblici preposti al coordinamento e alla promozione dell’internazionalizzazione, un’analoga attenzione e che si proceda ad interventi di respiro strategico».
«È importante tenere presente – ha proseguito Vaccarino – il contesto economico e produttivo al cui interno si colloca il processo di internazionalizzazione delle MPMI. Anche se la loro presenza all’estero è aumentata, si tratta di un contesto difficile, caratterizzato dalla crescita di nuovi settori merceologici, o dalla new age di settori tradizionali che si stanno disputando la leadership nei mercati mondiali».
«Le MPMI sono, infatti, le imprese che maggiormente esportano l’idea del Paese e il Made in Italy. I piccoli, in particolare, vantano una quota più rilevante nelle produzioni in cui è maggiormente esaltata la tradizione nazionale, ed è quindi su questi che va saldata la relazione tra la dimensione operativa di sostegno e quella culturale di incentivo alla proiezione sui mercati esteri», ha concluso Vaccarino.
Il presidente di ICE-Agenzia Carlo Maria Ferro, da parte sua, ha dichiarato: «Insieme a quelli con le altre organizzazioni imprenditoriali, l’incontro di oggi con CNA conferma la nuova attenzione che ICE intende rivolgere a tutte le imprese, anche a quelle di minore dimensione. La loro dinamicità, unita alla loro flessibilità, se ben supportate, possono accrescere la presenza del Made in Italy all’estero, sia in termini di settori che di mercati».
Ferro ha quindi aggiunto: «Favorire la crescita dimensionale delle imprese più piccole, inoltre, può avere un impatto positivo sull’occupazione giovanile e sullo sviluppo del territorio. Anche per questo motivo, volgiamo individuare nuove modalità di supporto alle start up al fine di inserirle a pieno titolo nei contesti produttivi e commerciali di riferimento».
Fonte: CNA