In arrivo ‘Fiumi come strade’, nuovo numero di Scenari dedicato alle vie navigabili interne

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È in uscita Fiumi come strade, nuovo numero di Scenari Internazionali dedicato alle vie navigabili interne. Dopo aver trattato Mar Mediterraneo e Mar Caspio rispettivamente nel primo e nel secondo numero dell’anno, la Redazione, analizzando alcuni grandi fiumi e laghi navigabili, chiude una vera e propria “trilogia dell’acqua”. Tornate d’attualità negli ultimi anni, le idrovie potranno contribuire a ridefinire l’intermodalità nella logistica delle merci ma anche il concetto di ecoturismo.


A cura della Redazione


Elementi fondamentali nello sviluppo delle civiltà sin dai tempi più remoti, i fiumi rappresentano ancora oggi arterie vitali per molti di quei territori interni che non hanno facile o diretto accesso al mare. Ai giorni nostri non tutti, ovviamente, sono navigabili ma tra quelli più importanti ed estesi non sono pochi a recitare un ruolo di primo piano nell’ambito del trasporto di merci e persone.

Dopo aver virtualmente navigato nel Mar Mediterraneo e nel Mar Caspio, Scenari Internazionali chiude in questo terzo trimestre una speciale trilogia dedicata all’acqua, e nello specifico ad alcuni importanti bacini idrografici chiusi o semichiusi, approfondendo il tema delle vie navigabili interne.

Il nuovo numero della rivista compie un viaggio in diverse aree del mondo: dai vasti fiumi mitteleuropei, come il Reno, il Danubio, il Rodano, il Meno o la Senna, al tortuoso corso del Lancang-Mekong, dalle suggestive sponde del Nilo all’imponente Diga delle Tre Gole sul Fiume Azzurro, dalle strategiche idrovie che si snodano attraverso i Grandi Laghi nordamericani alla capillare rete unificata della Russia occidentale, senza dimenticare il nostro sistema padano-veneto.

Come vengono utilizzati questi ed altri grandi bacini interni navigabili? Quali e quante merci viaggiano solcandone le acque? Qual è il loro potenziale in termini turistici ed ambientali? A queste ed altre domande Scenari Internazionali ha cercato di rispondere con una serie di analisi dettagliate, come sempre dense di dati e informazioni.

Grandi attori globali quali Europa, Cina, Stati Uniti e Russia sembrano dettare la linea di questa nuova tendenza ancora poco dibattuta ma che sta riproponendo le idrovie al centro della riflessione sulla riconfigurazione delle catene di approvvigionamento, nel quadro di un nuovo (o rinnovato) paradigma di intermodalità. Tuttavia, anche regioni in via di sviluppo, come il Sud-est asiatico e l’Africa Orientale, stanno cercando di tenere il passo, sfruttando il potenziale dei loro grandi corsi fluviali.

Ad impreziosire la pubblicazione è la consueta rubrica delle interviste, che stavolta propone il contributo esclusivo di S.E. Bassam Rady, Ambasciatore della Repubblica Araba d’Egitto in Italia, con cui abbiamo affrontato argomenti di estremo interesse, quali i grandi interventi infrastrutturali in atto nel Paese, i progetti relativi al turismo e le relazioni italo-egiziane.




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